Gran parte del suolo trattato per la decontaminazione dopo la catastrofe di Fukushima, rimane parcheggiato in oltre 100mila località all'interno della prefettura. Lo ha rilevato il ministero dell'Ambiente giapponese, spiegando che il terreno prelevato per abbassare il livello delle radiazioni è stato disposto nei giardini di abitazioni private o nei pressi dei parcheggi, per poi essere trasportato in centri per l'immagazzinamento, a partire dal 2015, in due diverse città della regione. Tuttavia, solo il 17% del suolo è stato prelevato dalle diverse località, che ammontano - secondo i dati del ministero - a 104.938, e 933 centri di accumulo. Il governo ha spiegato che nel prossimo anno fiscale intende dislocare il doppio dell'importo della terra trasferita durante lo scorso anno, e completare il progetto entro il marzo 2022, senza però includere gli appezzamenti nella zone di evacuazione in cui ancora oggi non è possibile per i residenti tornare a vivere.