Il presidente americano Barack Obama e il primo ministro britannico David Cameron hanno assunto una posizione comune di sostegno all'Ucraina nella crisi con la Russia, in un intervento congiunto pubblicato sul quotidiano inglese The Times alla vigilia del vertice Nato in programma in Galles. "La Russia ha violato le regole con la sua annessione illegale e autoproclamata della Crimea e con l'invio di truppe sul suolo ucraino minacciando e minando le fondamenta di uno Stato sovrano", scrivono i due leader alla vigilia del vertice Nato.
"Con la Russia che tenta di forzare uno Stato sovrano ad abbandonare il suo diritto alla democrazia e che decide il suo avvenire con le armi, dovremo sostenere il diritto dell'Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell' Ucraina", aggiungono. Nell'intervento si afferma che l'Alleanza dovrebbe mettere in piedi una presenza "permanente" nell'Europa dell'est sostenuta da una forza di reazione rapida composta da forze speciali terrestri, aeree e marittime che potrebbero "essere dispiegati ovunque nel mondo in tempi molto rapidi".
Obama e Cameron richiamano poi gli altri membri della Nato a rispettare l'obiettivo di consacrare almeno il 2% del loro Pil alle spese militari, al fine di mostrare che "la nostra risolutezza collettiva è più forte che mai". Tra l'altro, nell'intervento si afferma che Washington e Londra "non cederanno mai nella loro determinazione ad affrontare" gli estremisti dello Stato islamico attivi in Iraq e Siria che hanno ucciso due ostaggi americani e minacciato di uccidere un cittadino britannico.
"Se i terroristi pensano che noi cederemo di fronte alle loro minacce, non possono sbagliarsi di più. Paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non si lasceranno intimidire da barbari assassini", concludono.