'Dai uno, prendi tutto', la ricetta anticrisi della Yonhap
Agenzia Corea Sud offre a piccole concorrenti di pensare in grande
"Give one, take all" - dai uno, prendi tutto. Se una piccola agenzia locale condivide sue esclusive locali, può accedere al servizio completo: con questo semplice concetto la principale agenzia di stampa della Corea del Sud, la Yonhap, ha avviato una strategia di espansione in un mondo nel quale lo spazio di mercato delle agenzie si riduce giorno dopo giorno. In cui l'informazione usa e getta fornita dai siti di notizie online - poco importa se di scarsa qualità e di dubbia provenienza - e rilanciata dai motori di ricerca globali e dai social network, stanno prosciugando l'acqua alle agenzie, che rischiano di morire di consunzione, specialmente se di medie e piccole dimensioni.
In tempi di grave crisi, pensa in grande la Yonhap, che ha già 36 anni di vita, oltre 580 redattori, di cui 50 fra corrispondenti e stringer in 28 Paesi del mondo, un volume di 3.000 notizie al giorno, un servizio in esclusiva di notizie dall'impenetrabile Corea del Nord, frutto di un accordo col regime di Pyongyang, e un canale televisivo all news, Yonhap News TV. E alle piccole agenzie offre un nertwork che permette di condividere non solo il notiziario Yonhap News. Ma anche la tecnologia per farlo, attraverso una piattaforma di tipo "Open API", un software di interfaccia di libero accesso. Alle piccole, cioè, si offre di entrare in una rete più grande che consente di distribuire ai loro media clienti un robusto notiziario a pagamento come quello dell'agenzia sudcoreana, compiendo anche un salto di qualità tecnologico. Yonhap, che ha già presentato l'iniziativa all'Oana (l'organizzazione delle agenzie di stampa dell'area Asia-Pacifico), da parte sua espande il volume del suo notiziario, ramificandolo in piccole realtà locali, in Corea, in Asia e, in prospettiva, a livelo globale.
Ma non si tratta di un semplice assorbimento del "pesce più piccolo" da parte di quello più grande: "Il nostro mercato come agenzie diventa sempre più piccolo - spiega all'ANSA, nella sede della Yonhap a Seul, Jung Tae-sung, direttore per lo sviluppo tecnologico , l'uomo incaricato di sviluppare questa strategia - ed è necessario creare alleanze. Ma allearsi è difficile perché le piccole agenzie non hanno il supporto tecnologico necessario, che invece è proprio quello che noi forniamo ai nostri partner". Del resto - continua Jung - "le agenzie hanno cronisti in ogni parte del mondo e se qualcosa accade localmente, i media e le agenzie locali possono a volte fare meglio di quelle globali". Certo, chiunque partecipi all'Open Api News Network di Yonhap dovrà adeguarsi agli standard di una grande agenzia e garantire affidabilità e credibilità, "ma anche solo la fornitura di foto e video costituirebbero già di per sé un importante contributo al network", spiega Jong.
"Noi pensiamo di offrire ai nostri partner di condividere tutto ciò che nel nostro servizio è in lingua inglese. Se noi lo facciamo, lo faranno anche gli altri. Se avremo successo, con il passare del tempo il Global Network di Yonhap potrebbe diventare una piattaforma molto potente e allo stesso tempo vendere ai clienti notiziari tagliati su misura. un portale con un suo motore di ricerca, un po' come Google, una grande fonte di conoscenza", conclude Jung.