Abbandonati i toni marziali delle ultime settimane, quando era stato addirittura ipotizzato l'uso di panzer lungo il confine del Brennero per limitare l'afflusso di migranti, l'Austria ha deciso di agire in maniera più soft, annunciando di aver mandato 70 militari a coadiuvare le forze di polizia per controllare la frontiera. Una mossa che comunque l'Italia non ha affatto gradito, considerandola "sorprendente e ingiustificata", come ha fatto trapelare il Viminale. La situazione, si fa notare al ministero dell'Interno, è assolutamente tranquilla. Anzi, nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l'ingresso sul territorio nazionale a 1200 cittadini stranieri, a riprova del trend dei movimenti migratori dall'Austria verso l'Italia.
Per questo, secondo quanto si è appreso, Minniti avrebbe chiesto al Dipartimento della P.S. di fare un passo verso i propri omologhi austriaci, perché iniziative "unilaterali" come queste "rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto". Tornando in Austria, mentre a suo tempo l'annuncio era stato dato direttamente dai ministri degli Interni e da quello della Difesa, questa volta per informare l'opinione pubblica sono state scelte le autorità di polizia e militari della regione austriaca del Tirolo. D'ora in avanti, hanno annunciato, i militari si affiancheranno alla polizia nei controlli che saranno svolti non al confine vero e proprio ma nelle aree immediatamente limitrofe, dato che sono in vigore gli Accordi di Schengen. "Ciò non significa che al Brennero saranno messi in azione i panzer", ha spiegato il capo della polizia tirolese Helmut Tomac. "Si tratta piuttosto di prevenire l'immigrazione illegale, garantendo in prima linea linea la vita delle persone", ha aggiunto Tomac, ricordando due migranti morti a bordo di un treno merci l'anno scorso. Il transito dei migranti alla frontiera appare comunque piuttosto limitato e la polizia segnala un numero che va da 700 a 1000 persone al mese.
L'iniziativa è stata accolta con un consenso quasi unanime in Austria, dove la campagna elettorale in corso per le imminenti elezioni politiche consiglia gli esponenti politici di ogni colore di trattare con i guanti il tema molto sensibile dei migranti, cavallo di battaglia delle forze populiste che nel Paese sono viste come una minaccia da Popolari e Socialdemocratici al governo. Ha avuto invece toni piuttosto perplessi il governatore altoatesino Arno Kompatscher, il quale si è limitato a prendere atto della decisione: "In realtà non c'è alcuna necessità dell'intervento di militari per svolgere i controlli", ha detto Kompatscher alla stampa austriaca, sottolineando la buona collaborazione in atto tra le autorità austriache e quelle italiane. Toni duri sono stati usati dal dirigente nazionale di Fratelli d'Italia-An Andrea Putzu che ha chiesto al governo di interrompere le relazioni diplomatiche con Vienna. "L'invio di 70 militari al Brennero, deciso dal governo austriaco, è l'ennesima umiliazione per l'Italia. Il nostro Governo non sa farsi rispettare dai partner europei", ha affermato Putzu. "Mandare i militari ai confini è una provocazione incredibile e serve una risposta altrettanto forte e decisa", è stato il suo appello.