"Israele pagherà il prezzo dei suoi crimini". Lo ha detto Hamas commentando il rapimento e l'uccisione di un giovane palestinese a Gerusalemme est. "Il nostro popolo - è scritto in un comunicato, citato da fonti locali - non resterà inerte davanti a questo crimine omicida, né a nessun altro assassinio o incendio o demolizione commesso da orde di coloni".
Il gabinetto di sicurezza isareliano tornerà a riunirsi stasera alle 19 (le 20 in Italia) per la terza volta in tre giorni. Al centro della discusione - secondo i media - non solo la riposta da dare all'omicidio dei tre ragazzi isareliani ma anche la nuova situazione di violenza a Gerusalemme est segnata dal rapimento e assassinio del giovane palestinese. La riunione di ieri notte è finita all'una passata, ma - secondo i media - ai ministri è stato chiesto di non rilasciare commenti.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto a Israele di condannare il rapimento e l'uccisione del giovane palestinese a Gerusalemme. La richiesta di Abu Mazen ricalca quella avanzata dal premier israeliano Benyamin Netanyahu durante il rapimento dei tre ragazzi israeliani. Una richiesta che è stata presto soddisfatta.
''Un crimine abominevole''. Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha infatti definito il rapimento e l'uccisione di un ragazzo palestinese a Gerusalemme in quello che è ritenuto un possibile gesto di rappresaglia per la morte dei tre ragazzi ebrei.
Netanyahu - che ha incontrato a Gerusalemme il ministro della pubblica sicurezza Yitzhak Aharonovich - ha chiesto ''un'immediata inchiesta sull'uccisione del giovane palestinese e sulle circostanze intorno alla morte''. ''Israele - ha aggiunto - e' un paese di legge e ognuno e' obbligato ad agire in accordo con la legge stessa''. Aharonovich ha detto di ''temere un sospetto rapimento, sappiamo sul ragazzo che e' stato probabilmente rapito e pensiamo anche che ci sia una connessione con il corpo (ritrovato). Queste cose sono ora sotto inchiesta''.
Importanti parole di pace sono poi venute dai familiari di uno dei tre seminaristi ebrei rapiti e uccisi in Cisgiordania. ''Se un giovane arabo è stato ucciso per motivi nazionalistici è un atto orrendo e orribile'', ha detto la famiglia di Naftali Fraenkel . ''Non c'è differenza tra sangue (arabo) e sangue (ebraico). Per un omicidio - ha detto Yishay Fraenkel, zio di Naftali, citato dai media - non ci puo' essere scusa o giustificazione''.
La polizia di Gerusalemme, per ragioni precauzionali, ha chiuso la Spiana delle Moschee - chiamata dagli ebrei Monte del Tempio - per paura di possibili incidenti. A Beit Hanina e Shufa - a Gerusalemme est, da dove il ragazzo proveniva - ci sono stati incidenti tra palestinesi e forze di polizia.
E' caccia agli assassini dei ragazzi, arrestati 42 palestinesi - Prosegue la caccia agli assassini dei tre ragazzi israeliani rapiti e uccisi in Cisgiordania. La notte scorsa le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato 42 palestinesi. Eccetto uno - hanno detto i media - gli arrestati sono tutti attivisti di Hamas, inclusi alcuni rilasciati in cambio della liberazione del soldato Gilad Shalit. Nessuna traccia al momento dei due palestinesi che Israele ritiene responsabili del rapimento e della morte dei ragazzi.