"Teheran non intende firmare l'accordo sul suo programma nucleare "a meno che "tutte le sanzioni economiche non siano revocate immediatamente". Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani aggiungendo che non firmeremo alcun accordo a meno che tutte le sanzioni non vengano cancellate il primo giorno della sua applicazione". Subito dopo è intervenuto anche la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, secondo cui l'intesa raggiunta a Losanna sul nucleare il 2 aprile "non è vincolante". Per tali ragioni Khamenei sostiene di non essere "né a favore né contro" l'accordo. Il leader, che non si era ancora espresso, aggiunge che quanto definito finora non garantisce nulla sugli esiti del negoziato. "Tutte le sanzioni dovrebbero essere rimosse non appena viene raggiunto l'accordo. Se la rimozione delle sanzioni dipende da un altro processo, perchè hanno cominciato a negoziare?". Si è poi chiesto Khamenei con un tweet dal suo account e rilanciato del presidente Rohani.
L'Iran ha sempre sostenuto questa tesi, per voce del ministro degli esteri Javad Zarif e della sua squadra di negoziatori, in vista della firma dell'accordo finale prevista entro il 30 giugno. Nella scheda diffusa dagli Usa dopo l'intesa di Losanna si parla invece di "sospensione" delle sanzioni europee e statunitensi solo quando l'Aiea avrà compiuto i passi concordati e di possibile ripristino nel caso di inadempienza. Sulla stesse linea si sono espressi sia il presidente Usa Barack Obama, che ha parlato di rimozione graduale e condizionata, che il presidente francese Francois Holland. Nella dichiarazione congiunta del 2 aprile a Losanna si parla di "fine" delle sanzioni Usa e Ue "contemporaneamente alla applicazione da parte dell'Iran, verificata dall'Aiea, degli impegni presi" da Teheran.
L'intesa di Losanna non è il solo risultato dei colloqui con le potenze dei 5+1. Quello principale infatti è il fatto che gli Stati Uniti e il presidente Barack Obama hanno riconosciuto che il popolo iraniano non si piegherà all'arroganza, alle sanzioni e alle minacce. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani, citato dall'Irna e da altri media iraniani, in occasione della Giornata nazionale della tecnologia nucleare. L'Iran, ha ribadito Rohani, non intende costruire l'arma nucleare - come sancito anche da una fatwa della Guida suprema - come non vuole usare armi chimiche che sarebbero più facili da costruire, ma che gli iraniani subirono nella guerra con l'Iraq. Nel corso della cerimonia, cui hanno partecipato anche il capo dell'Agenzia atomica Ali Akbar Salehi e il ministro dell'Intelligence Mahmoud Alavi,sono stati presentati i risultati raggiunti da Teheran nel campo del nucleare a scopo civile, in particolare per le terapie mediche e la produzione di energia.
Netanyahu, da accordo tempo zero per bomba Teheran
"Dall'inizio dell'accordo sul nucleare, il tempo per Teheran di giungere alla bomba atomica sarà pari a zero''. Lo sostiene il premier israeliano Benyamin Netanyahu rispondendo a Barack Obama. ''Sarà l'inevitabile risultato - ha polemizzato Netanyahu, citato - dell'automatica rimozione delle restrizioni''. Secondo Obama, invece, l'accordo prevede controlli che per diversi anni garantiranno che l'Iran non possa costruire una bomba prima di 12 mesi neppure laddove violasse gli impegni.