Se a Gerusalemme per ora la situazione resta relativamente di allarme con incidenti segnalati dal tardo pomeriggio in vari quartieri della parte araba della città appare calma, la tensione resta invece altissima in Cisgiordania, dove in scontri con l'esercito israeliano sono morti due palestinesi: uno di 18 anni a Tulkarem, nel nord dei Territori, l'altro di 12 a Betlemme, nei pressi del campo profughi di Aida.
Un fatto, quest'ultimo, che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) intende portare nei Tribunali internazionali addossando l'uccisione ad opera "di un cecchino" dell'esercito di Israele. Una realtà sul campo che, secondo alcuni analisti, sembra preludere ad una terza Intifada. A giudizio di altri, invece, entrambe le parti non appaiono intenzionate ad una escalation quanto piuttosto ad un contenimento degli eventi. Anche se il premier Benyamin Netanyahu - che in serata ha tenuto il Consiglio di difesa - ha ribadito "il pugno duro nei confronti del terrorismo e di chi istiga".
Tuttavia 'Times of Israel' - che cita una fonte dell'Anp - ha rivelato che nelle ultime 24 ore Israele e Anp sono state in contatto nel tentativo di frenare l'ondata di tensione. Se nel resto di Gerusalemme, soprattutto a est, ci sono stati tafferugli e lancio di pietre, in Città Vecchia - dove in serata sono finite le celebrazioni di Sukkot e Simchà Torà - la situazione è stata di calma e le restrizioni per l'accesso dovrebbero essere tolte in mattinata con la scadenza delle 48 ore decretate dopo l'uccisione dei due rabbini da parte di un palestinese. Le misure annunciate per ora da Netanyahu sono quelle già note: maggiori truppe in Cisgiordania, più demolizioni delle case dei terroristi, arresti preventivi e uso maggiore di provvedimenti nei confronti "di chi istiga".
Per alcuni esponenti della destra per riportare la calma Israele dovrebbe ripetere l'operazione 'Scudo difensivo', la vasta azione militare condotta in Cisgiordania nel 2002 durante la Seconda Intifada. Intanto l'esercito ha annunciato di aver arrestato cinque palestinesi, una cellula legata da Hamas, ritenuta responsabile dell'omicidio dei coniugi israeliani Henkin in Cisgiordania lo scorso primo ottobre. La maggior parte degli scontri, al momento, é avvenuta in Cisgiordania. Negli scontri della scorsa notte a Tulkarem, nel nord dei Territori, è stato ucciso un palestinese di 18 anni, Huthayfa Othman Suleiman, dopo essere stato colpito, secondo i medici locali, al petto.
Nel primo pomeriggio è morto invece un ragazzino di 12 anni, Abed al-Rahman Shadi Obeidallah, in scontri nei pressi del campo profughi di Aida vicino Betlemme. L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver aperto un'indagine sull'episodio e ha detto che nella repressione della "violenta e illegale" manifestazione sono stati usati mezzi non letali. La Mezzaluna Rossa ha denunciato che sono stati 499 i palestinesi feriti negli ultimi due giorni in Cisgiordania: 41 di questi colpiti "da colpi di fucile" e la maggioranza ha sofferto per l'inalazione dei gas lacrimogeni usati dall'esercito.