Si alza di nuovo la tensione tra Teheran e i sauditi, l'accusa a Riad è di avere bombardato l'ambasciata iraniana nello Yemen. La Coalizione araba a guida saudita ha pero' smentito che propri jet abbiano bombardato l'ambasciata iraniana a Sanaa, capitale dello Yemen, come affermato ieri da Teheran. "Nessuna operazione è stata compiuta intorno all'ambasciata o nelle sue vicinanze", recita un comunicato citato da al Arabiya. E il corrispondente dell'Associated Press a Sanaa ha detto che la sede non sembra avere danni di alcun tipo. L'Iran intanto ha vietato l'importazione nel Paese di merci dall'Arabia saudita.
La Somalia rompe le relazioni diplomatiche con l'Iran
Dopo l'Arabia Saudita e altri Paesi alleati della monarchia del Golfo, anche la Somalia ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran, accusandolo di voler destabilizzare la sicurezza e l'unità del Paese.
Il Qatar ha richiamato il suo ambasciatore in Iran a seguito degli attacchi all'ambasciata dell'Arabia Saudita a Teheran dopo l'uccisione dell'imam sciita Nimr al Nimr. Lo rende noto al Arabiya.
Incontrando oggi il suo omologo iraniano a Teheran, il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim Jaafari si è offerto di mediare tra Teheran e Riad per la superare la rottura delle relazioni diplomatiche decise dal governo saudita dopo l'attacco dei manifestanti sabato notte alla sua ambasciata. "Relazioni cordiali tra Iran e Arabia saudita sono a beneficio di tutto la regione", ha detto secondo l'Irna, e l'Iraq - ha aggiunto - non può rimanere "in silenzio ed equidistante" di fronte a tale rottura.
Non si ricuce la frattura fra l'Iran, che ha sospeso i pellegrinaggi 'minori' alla Mecca, e l'Arabia Saudita, che si porta dietro anche il Kuwait dopo Bahrein, Sudan e in misura minore Emirati Arabi Uniti - nella decisione di rompere le relazioni diplomatiche con Teheran, dopo l'assalto alla sua ambasciata durante proteste non autorizzate contro l'esecuzione dell'imam sciita Nimr al Nimr. Ma si propongono nuovi sponsor di una possibile mediazione anche ad Ankara e Berlino, dopo quelli che si erano già fatti avanti a Mosca, Washington e Parigi, mentre gli inviati dei due Paesi all'Onu scelgono questa sede per esporre le loro ragioni. La linea ufficiale di Teheran e' quella del rammarico per quanto accaduto a Teheran e al consolato di Mashad, di confermare il proprio rispetto dell'obbligo di tutelare le sedi diplomatiche straniere ed il loro personale e di assicurare che i responsabili saranno perseguiti. Ma anche le parole del presidente Rohani - seppur lontane dall'invocazione della "vendetta divina" levata contro i tagliagole sauditi dalla Guida Ali Khamenei - possono pesare come pietre.
Riad non può "coprire" il suo "grande crimine" della messa a morte dell'imam Nimr al-Nimr. rompendo le relazioni diplomatiche con l'Iran, ha detto oggi il presidente della Repubblica islamica. Invitando anche i Paesi europei, sempre sensibili al tema dei diritti umani, a battere un colpo contro chi a Riad reprime il dissenso con le decapitazioni. Intanto Teheran ha gia' sospeso il pellegrinaggio 'minore' alla Mecca,ll'Umra, che si puo' fare in ogni momento dell'anno, diversamente da quello obbligatorio almeno una volta nella vita per ogni musulmano.Su quest'ultimo sono invece competenti a decidere la Guida suprema per gli aspetti legati alla Sharia, e il Presidente per quelli legati all'interesse nazionale. La sospensione dell'Umra, gia' decisa in primavera quando era sorto lo scandalo di due minori iraniani molestati dalle guardie aeroportuali a Gedda, e' stata confermata dal portavoce del governo Mohammad Bagher Nobakht. Il qualeh tuttavia non l'ha ricondotta esplicitamente alla crisi in atto, ma alla necessità di migliori garanzie per la sicurezza dei pellegrini, dopo la calca che causo' migliaia di morti, fra cui centinaia di iraniani, il 24 settembre alla Mecca: un episodio che aveva riattizzato le tensioni con Riad, accusata di aver gestito male tutto l'incidente e di non aver voluto andare a fondo nella ricerca delle responsabilità.
Insomma, l'Iran tiene il punto ma non sembra voler cedere alle provocazioni. E tramite lo stesso portavoce del governo contrappone implicitamente anche, alla giovane età del ministro degli Esteri saudita Adel Jubeir, la propria storia millenaria e l'esperienza che ne deriva, assicurando anche in questa vicenda l'equilibrio mantenuto nei negoziati per il nucleare.
Le sue ragioni le invia in una lettera all'Onu - il cui Consiglio di sicurezza ha d'altra parte condannato gli attacchi alle sedi diplomatiche saudite in Iran senza tuttavia citare ne le contestate 47 esecuzioni a Riad ne' l'unilaterale rottura dei rapporti da parte della monarchia sunnita.
L'assalto al consolato nel Nord dell'Iran
Riad e' tuttavia pronta a ricucire i rapporti con Teheran, ha detto l'inviato presso l'Onu Abdallah Al Mouallimi, allargando il campo a quel contesto regionale in cui le nuove tensioni in realtà si riconducono, se la Repubblica Islamica "cessera' di interferire negli affari interni di altri Paesi, compreso il nostro". E ha anche assicurato che l'Arabia Saudita "continuera' a lavorare duramente per la pace in Siria". Una rassicurazione giunta anche dall'inviato speciale dell'Onu in Siria Staffan de Mistura, ieri molto preoccupato dall'ipotesi che le nuove tensioni possano compromettere i colloqui di pace sulla Siria di fine mese.