Un alto comandante iracheno, generale Talib Shaghati, ha stimato oggi a circa 6.000 il numero di jihadisti dell'Isis trincerati nella città di Mosul, lanciando loro un appello perché depongano le armi.
Intanto cresce la preoccupazione per i civili. Circa 200.000 persone potrebbero essere costrette a fuggire nelle prime settimane dopo l'inizio dell'offensiva militare anti-Isis in Iraq per riprendere il controllo di Mosul. Lo afferma una nota dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) secondo il quale comunque i rapporti relativi alle prime 36 ore delle operazioni militari, avvenute in zone poco popolate, non indicano una fuga di massa delle popolazioni civili. Lo scenario più pessimistico dell'Onu sulle conseguenze dell'offensiva per la riconquista di Mosul evoca un milione di sfollati, con circa 700.000 persone in cerca di un alloggio di emergenza. L'Onu si prepara ad affrontare l'esodo, mentre sussistono serie preoccupazioni per la protezione dei civili, afferma la nota dell'Ocha con le ostilità che si avvicinano a zone densamente popolate e urbane. Rifugi sono stati allestiti per circa 60.000 persone in campi e siti di emergenza ed è stato accelerato l'allestimento di ulteriori siti, con una capacità per circa 250.000 persone, precisa l'Ocha.
Mosca, evitare jihadisti Isis si riversino in Siria - Bisogna evitare che i jihadisti dell'Isis lascino Mosul e dintorni per riversarsi in Siria: lo ha detto Valeri Gherasimov, capo di Stato maggiore delle forze armate russe. "La nostra attenzione - ha dichiarato il generale - si concentra sui possibili tentativi dei miliziani di scappare da Mosul o, dietro accordo, di lasciare la città per andare verso la Siria senza essere ostacolati. Speriamo - ha proseguito Gherasimov - che i nostri partner della coalizione internazionale siano consapevoli di quali siano le conseguenze di avere grandi bande dell'Isis che vagano nella regione del Medio Oriente". Secondo il generale russo, e' "quindi necessario non portare i terroristi da un paese all'altro, ma eliminarli sul posto".
Commissario Ue: rischio fighter da Mosul, non esagerare - "Esiste una minaccia ma non dobbiamo esagerare". Così il commissario alla Sicurezza Ue Julian King all'ANSA sul rischio di combattenti stranieri di ritorno in Europa se Mosul cade. "L'Ue lavora a proposte serie per sostenere la lotta al terrorismo - dice -. Ci sono circa 2500 fighter europei nelle zone di guerra. E' molto improbabile che rientrino tutti. Alcuni saranno morti, altri andranno in altre zone di crisi, alcuni tenteranno il rientro. Anche se non fossero molti, è una minaccia che deve trovarci pronti".