Si compatta attorno all'idea di "stabilità" del Libano il fronte libanese e internazionale contro quella che da più parti è descritta come un'ingerenza saudita nella "sovranità" del paese dei Cedri, da una settimana sospeso nel limbo istituzionale, in attesa di sapere cosa ne sarà del premier Saad Hariri, dimissionario e "bloccato" a Riad.
Sia gli Stati Uniti che la Francia hanno espresso il loro "sostegno alla sovranità, all'unità e alla stabilità" del Libano. E il presidente della Repubblica libanese Michel Aoun ha chiesto esplicitamente a Riad di "chiarire" le circostanze che costringono Hariri a rimanere nel regno del Golfo.
L'invito di Washington e di Parigi è stato condiviso anche dall'Italia che, tramite il ministro degli Esteri Angelino Alfano, si è appellata "a tutte le parti, in Libano e nella regione perché non vengano risparmiati sforzi per preservare il paese dai conflitti e dalle tensioni regionali"