In una lettera al segretario generale dell'Onu, l'Iran accusa gli Stati Uniti di "grottesche" interferenze nei suoi affari interni, e di "incitare" le proteste antigovernative attraverso una serie di "tweet assurdi". Nella lettera, l'inviato iraniano all'Onu Gholamali Khoshroo afferma, come riferisce la Bbc, che l'amministrazione Usa "ha superato ogni limite nel violare le regole e principi della legge internazionale che governa la condotta civile delle relazioni internazionali".
Dopo una settimana di proteste, sembrano diminuire le segnalazioni di nuove manifestazioni anti-regime in Iran, con i sostenitori del governo e della guida suprema Ayatollah Khamenei che tornano in piazza. Non è chiaro, tuttavia, se si tratti di un affievolimento delle proteste o semplicemente di una mancanza di notizie causata dal giro di vite del governo sui social network. In varie città iraniane, migliaia di persone hanno invece manifestato il loro appoggio alle autorità. Filo-governativi in piazza anche a Mashad, nel nordest del Paese, dove le proteste contro corruzione e crisi economiche sono iniziate, prima di estendersi al resto dell'Iran. La tv di stato ha dato ampio spazio alle notizie sulle marce a favore del governo, chiamandole "la risposta ai rivoltosi e ai loro sostenitori". Manifestazioni si sono svolte a Shiraz, Isfahan, Ardabil, Birjand e Yasuj.
Shirin Ebadi, paladina iraniana dei diritti umani, premio Nobel per la Pace 2003, invita i suoi connazionali ad attuare forme di disobbedienza civile contro le autorità. In un'intervista al quotidiano pan-arabo Asharq Al-Awsat, ripresa da Al-Arabiya, l'avvocato ricorda che è la costituzione iraniana a dare il diritto ai cittadini di protestare in strada. Ebadi - che vive in esilio - afferma che gli iraniani dovrebbero smettere di pagare le bollette di elettricità, acqua e gas, non versare le tasse e ritirare i loro soldi dalle banche di stato per aumentare la pressione sul governo e forzarlo ad accogliere le loro richieste e ad interrompere la repressione.
"La rivolta in Iran è stata sconfitta": lo afferma il comandante dei Guardiani della rivoluzione (Pasdaran) generale Mohammad Ali Jafari. L'alto responsabile iraniano ha poi ha fatto riferimento, senza nominarlo, all'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, accusandolo di essere dietro alla sommossa. "Tutto è avvenuto dopo un appello di un sito affiliato a una persona che oggi parla contro il sistema islamico", ha detto Jafari