Il governo presieduto da Fayez al-Sarraj ha inviato una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu per chiedere l'apertura di una inchiesta "che ristabilisca la verità dei fatti sulle violazioni perpetrate dalle forze del generale Khalifa Haftar".
Tra queste si segnalano nella missiva "l'uccisione e il trasferimento forzato di civili, l'utilizzo di minori nei combattimenti e di armi pesanti e missili contro quartieri ad alta densità abitativa".
Il governo segnala poi che lo stesso portavoce delle milizie di Haftar ha ammesso la partecipazione di aerei appartenenti a Stati terzi, definiti "amici" nei raid compiuti su Tripoli e dintorni, e che considera questo "una flagrante aggressione alla sovranità della Libia e una palese partecipazione esterna alle considerevoli violazioni perpetrate". "In questo contesto - aggiunge - riteniamo totalmente responsabili gli Stati che hanno contribuito a queste aggressioni e chiediamo alla commissione di ristabilire la verità dei fatti e al comitato per le sanzioni di tenere conto di queste violazioni alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza", nella convinzione - conclude - "che Haftar, le sue milizie e quelli che li sostengono commettano crimini di guerra e violazioni dei diritti umani stabiliti a livello internazionale".
E' salito a 30.200 il numero degli sfollati dall'inizio degli scontri armati a Tripoli e dintorni. Lo scrive l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) in un "aggiornamento flash" sulla situazione nei dintorni della capitale, precisando che destano grave preoccupazione le violazioni del diritto internazionale umanitario quali i continui attacchi indiscriminati contro i civili e le strutture e personale medico. "Indiscriminata violenza, in particolare con attacchi di razzi e mortai - aggiunge l'organismo Onu per gli Affari umanitari - ha interessato Tripoli e dintorni, con sempre più zone residenziali toccate. Proteggere le persone colpite dal conflitto trasferendole in zone più sicure e negoziare una tregua umanitaria attraverso la definizione di punti per l'accesso ai soccorsi rimangono le priorità", si legge ancora nella nota.
Continua a salire, di giorno in giorno, il bilancio delle vittime in Libia. E' di 220 morti e 1.066 feriti il bilancio dei combattimenti a Tripoli e dintorni dall'inizio delle ostilità. Lo rende noto l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Libia, sottolineando che tra le vittime vi sono operatori sanitari, donne e bambini.
Intanto le forze leali al governo di Fayez al-Sarraj hanno lanciato una controffensiva contro le milizie del generale Khalifa Haftar a sud di Tripoli. Lo scrive Al Arabiya citando un portavoce delle operazioni militari del governo di Accordo nazionale. "Abbiamo lanciato una nuova fase di attacco. L'ordine è stato dato questa mattina presto per avanzare e guadagnare terreno", ha affermato Mustafa al-Mejii.