"Hillary Clinton e' il passato, io il futuro". Marco Rubio rompe gli indugi. E mentre l'ex first lady intraprende il primo viaggio 'on the road' da candidata alla Casa Bianca, il giovane senatore di origini cubane annuncia a sua volta la sua volontà di correre per la presidenza degli Stati Uniti. E la campagna elettorale per il 2016 si accende improvvisamente, regalando le prime scintille, un assaggio di ciò che accadrà da qui ai prossimi 18 mesi. Rubio, eletto senatore in Florida, parla ai suoi sostenitori in una conference call, prima di intervenire davanti a migliaia di persone, la gran parte 'latinos', assiepate alla Freedom Tower di Miami, luogo simbolo della immigrazione negli Usa, così come la Ellis Island di New York. Di lì passarono centinaia di migliaia di persone che fuggivano dal regime di Fidel Castro e speravano di ricevere un permesso di soggiorno negli Stati Uniti. Come i suoi genitori diedero un brillante futuro al figlio, così oggi Rubio vuole regalare un futuro ai tantissimi giovani che credono ancora nell'American Dream, nel sogno americano appannato - a suo dire - da anni di profonda crisi e di cattive politiche di Barack Obama. "Il partito repubblicano per la prima volta da tanto tempo ha la possibilità in queste elezioni di presentarsi come il partito del futuro", esorta. Poi l'affondo contro Hillary: "Appena ieri abbiamo ascoltato un leader del passato che vuole riportarci al passato, ma noi dobbiamo guardare al domani". E Rubio, con i suoi 43 anni, nell'annunciare la sua candidatura si presenta proprio come il leader di una nuova generazione, che si contrappone ai clan storici, alle famiglie che da decenni decidono le sorti dell'America. Il suo messaggio, dunque, e' rivolto non solo a Hillary Clinton (67 anni), ma anche a quel Jeb Bush (62 anni) la cui discesa in campo è attesa nelle prossime settimane, e che da ex governatore repubblicano della Florida fu il mentore dello stesso Rubio. Ma non per questo il giovane politico intende riservargli un trattamento di favore. E in molti nella destra americana sognano di aver trovata il loro "Obama", capace di sparigliare le carte e di far si' che quella del 2016 non sia solo una corsa a due Clinton-Bush. Intanto Hillary conferma il suo approccio 'soft' alla campagna elettorale. Scesa in campo senza troppe fanfare, con un semplice video di poco più di due minuti, ha intrapreso il suo primo viaggio da candidata a bordo di un pulmino chiamato "Scooby", partita dalla sua residenza di Chappaqua nello Stato di New York e diretta in Iowa, lo stato da dove tradizionalmente parte la battaglia delle primarie. Lì avrà una serie di incontri privati e interverra' al community college di Monticello, dove più volte Obama è stato accolto trionfalmente. Durante il viaggio, la cui seconda tappa dovrebbe essere il New Hampshire, l'ex first lady ha postato delle fotografie che la ritraggono insieme ad alcune persone incontrate nel corso di in una stazione di servizio. E' l'immagine che più vuole dare di se' stessa in questa fase: vicina all'uomo comune, alla gente, alle famiglie che faticano a ritrovare serenità dopo la crisi. Anche se scrollarsi di dosso l'etichetta di donna vicino ai poteri forti, quelli di Wall Street, non sarà facile. Non a caso uno come Bill de Blasio per ora ha sospeso il giudizio su di lei: "Vediamo in che direzione realmente vuole andare", ha detto, nonostante nel 2008 sia stato uno dei responsabili della campagna di Hillary e nel 2012 i Clinton lo abbiano appoggiato nel sua corsa a sindaco di New York.