Il conducente-killer di Toronto, che con un furgone bianco preso a noleggio ha fatto strage di passanti su di un marciapiede, ora ha un nome e cognome. Dopo essere stato arrestato e' stato identificato in Alek Minassian, 25 anni, cittadino canadese forse di origini armene. Il bilancio dell'attacco intanto e' salito a 10 morti e 15 feriti, di cui quattro in condizioni gravi. Chi e' stato travolto dalla folle corsa a 70 chilometri orari sul marciapiede non ha avuto scampo.
Un "attacco deliberato", spiegano gli investigatori, anche se al momento - ha sottolineato il capo della polizia di Toronto - non ci sono connessioni con l'ipotesi terrorismo, ne' sono stati individuati rischi per la sicurezza nazionale. Tutte le piste sono ancora battute, ma fonti vicine alle indagini spiegano come quella principale seguita in queste ore dagli investigatori sia legata al gesto di una persona instabile mentalmente, con disturbi psichici di cui l'uomo soffrirebbe. Ma di Minassian si sa ancora molto poco.
Italia vicina alle famiglie colpite, alla città di Toronto e al Canada. Lo scrive su Twitter il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, rilanciando la dichiarazione del primo ministro canadese Justin Trudeau di cordoglio per le vittime del furgone che si è scagliato sui passanti ieri a Toronto.
Residente a Richmond Hill, una localita' dell'Ontario a mezzora di macchina da Toronto, sarebbe uno studente universitario iscritto al Seneca College, un ateneo specializzato soprattutto in arti applicate, design e tecnologie, e dove Minassian pare studiasse informatica. La polizia ha smentito alcuni report sui media locali secondo cui Alek sarebbe una persona gia' nota alle forze dell'ordine, che lo avrebbero preso di mira in passato. Altre fonti invece rivelano una scoperta che sarebbe stata fatta dagli investigatori ma non confermata: l'uomo avrebbe piu' volte fatto ricerche sul web per avere piu' informazioni possibili sulla strage del 2014 di Isla Vista, in California, quando un ragazzo di 22 anni investì e uccise 6 persone e ne feri' altre 14 nei pressi del campus di Santa Barbara. Minassian comunque non sarebbe affiliato ad alcun gruppo terroristico organizzato e - confermano negli ambienti investigativi, non ci sarebbero al momento evidenze di una sua eventuale radicalizzazione. Intanto e' diventato gia' virale il video del poliziotto eroe che ha fermato il conducente-killer dopo la sua corsa omicida. Questi sceso dal furgone ha puntato una pistola contro l'agente urlando di sparargli. Il poliziotto ha pero' mantenuto la calma, e puntando a sua vola la pistola contro Minassian lo ha convinto a desistere dopo una breve ma concitata trattativa, al termine della quale il killer e' stato ammanettato.