Gerhard Schroeder canta ancora una volta fuori dal coro occidentale sulla crisi ucraina e ancora una volta scende in campo in difesa del suo vecchio 'amico' Vladimir Putin.
Dalle colonne del Welt am Sonntag, l'ex cancelliere socialdemocratico tedesco chiama oggi sul banco degli imputati l'Ue: accusata di aver compiuto "l'errore fondamentale" diquesta vicenda puntando a un accordo unilaterale con Kiev e"ignorando che l'Ucraina è un Paese profondamente diviso". Criticato da più parti per il mai rinnegato legame con Putin e per aver accettato la presidenza di North Stream (società controllata al 51% da Gazprom che gestisce il progetto delgrande gasdotto russo-tedesco), Schroeder non si mostra imbarazzato. "L'errore fondamentale - sostiene - deriva dalla politica dell'Ue infavore di un trattato d'associazione" che Bruxelles avrebbevoluto firmare "ignorando che l'Ucraina è un Paese profondamente diviso a livello culturale" e che "la gente del sud e dell'est del Paese è orientata più verso la Russia" che verso l'Europa. L'ex cancelliere insiste nel considerare sbagliata, e forse velleitaria, l'ambizione occidentale di affrontare il problema senza intese preliminari con Mosca. Opinione che d'altronde in Germania non sono pochi a condividere: incluse personalità meno controverse come il vecchio patriarca della socialdemocrazia Helmut Schmidt.