Il drone utilizzato per il raid che a gennaio al confine tra Pakistan e Afghanistan è costato la vita a Giovanni Lo Porto è quasi sicuramente la versione armata del Predator, la B/MQ-9 'Reaper' ('Mietitore'), dotata di un massimo di tre missili aria-terra anti-carro 'Hellfire'. Si tratta in effetti dello stesso drone di cui è ipotizzato l'impiego in questi giorni per colpire e affondare i barconi dei trafficanti di esseri umani in Libia. Costruito dalla General Atomics Aeronautical Systems, questa versione del Predator ha appena raggiunto il traguardo - il 16 marzo scorso - del milione di ore di volo, il 90% delle quali in missioni di guerra, secondo quanto riporta la pubblicazione specializzata Jane's. Un numero pari a un terzo del totale dell'intera flotta di tutte le versioni Predator e che aumenta al ritmo di 22 mila ore al mese.
L'aereo a pilotaggio remoto Predator B/MQ-9 è una versione più grande del suo predecessore, l'RQ-1, originariamente progettato solo per la sorveglianza a lunga autonomia ed a elevate altitudini. Costa circa 17 milioni di dollari ad unità, ha un propulsore turboelica da 950 Hp, un'apertura alare di 20,1 metri, è lungo 10,8 metri ed alto 3,8. Può raggiungere una velocità massima di 450 km/h e un'altitudine operativa di 15.000 metri circa, con una autonomia di circa 30 ore. Dotato di sensori e dispositivi ottici molto sofisticati, può registrare e ritrasmettere in tempo reale immagini ad alta definizione. La telecamera all'infrarosso può identificare lo spettro di calore di una persona da grandi altezze. Il 'Reaper' viene pilotato da remoto, via satellite, e l'equipaggio 'a terra' (ma la postazione può essere anche imbarcata su un aereo da trasporto come il C-130) è composto da un pilota e uno o più specialisti che si occupano dei sensori e del carico bellico. Quest'ultimo, di circa 340 kg, può essere di 2-3 missili Hellfire oppure di bombe a guida laser. Ma c'è anche chi parla di missili antiradar e aria-aria di ultima generazione.
Anche se Cia e Pentagono hanno cominciato a sperimentare aerei a pilotaggio remoto negli anni Ottanta, i Predatori sono arrivati solo nel 1996 e quelli armati sono stati usati in missione solo dopo il 2001. Da allora sono stati impiegati nei Balcani, in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Yemen, Libia e Somalia.
Finora sono stati costruiti circa 230 Predator B/MQ-9. Le versioni armate sono in forza solo a Usa e Gran Bretagna; l'Italia ne ha 12, in versione ricognizione ma 'aggiornabile', la Francia 6, mentre Australia e Olanda starebbero per acquistarli.