"La Corte Suprema indiana ha oggi ritenuto legittima l'istanza presentata dai due Fucilieri Latorre e Girone e si è riservata di decidere nel merito". Così palazzo Chigi che aggiunge: "La posizione del Governo italiano resta immutata nel rivendicare con forza la giurisdizione italiana sulla vicenda e nel chiedere l'immediato ritorno dei nostri militari in Italia''. ''Il Governo - prosegue la nota di palazzo Chigi - continuerà a svolgere tutte le azioni internazionali utili a raggiungere quanto prima entrambi gli obiettivi".
La Corte suprema indiana ha ammesso il ricorso dei due marò contro l'utilizzo della polizia Nia antiterrorismo e ha sospeso il processo a loro carico presso il tribunale speciale. La prossima udienza si terrà tra quattro settimane. All'ANSA fonti legali al termine dell'udienza hanno spiegato che il ricorso "contesta in toto il diritto dell'India a condurre l'inchiesta e a giudicare i marò".
"In questa vicenda abbiamo avuto troppi alti e bassi e non voglio ancora commentare la decisione che la Corte Suprema ha preso questa mattina. Dobbiamo reagire con glacialità, ma spero con efficacia": ha detto l'inviato del governo Staffan De Mistura sulla decisione dell'India di ammettere il ricorso dei due marò contro l'utilizzo della polizia Nia antiterrorismo e di sospendere il processo che riprenderà tra quattro settimane.
Sulla questione è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle.
"La decisione della Corte Suprema indiana di non ricorrere alla polizia antiterrorismo per il caso Marò è certamente motivo di soddisfazione". Così i deputati del M5S in commissione Esteri. "La prossima udienza è stata fissata fra quattro settimane, proprio quando in Italia ci si troverà nel pieno della campagna elettorale per le europee: non vorremmo che il Pd pensasse di farsi pubblicità sulle spalle dei nostri fucilieri", aggiungono.