I gufi e il Pd. I buffoni e chi vuole che l'Italia abbia un futuro. E su questa contrapposizione che il premier Matteo Renzi ha ormai deciso di giocare la sua sfida a Beppe Grillo per una volata finale per le Europee dove l'Ue appare, giorno dopo giorno, più che altro un convitato di pietra. La partita, infatti, è quasi tutta sui temi nazionali con Renzi nel duplice ruolo di premier e segretario Pd. Un ruolo che il 'rottamatore' cerca di volgere a suo favore: da un lato rilancia sui tagli alle tasse, dall'altro chiama gli elettori a votare chi si rimbocca le maniche per l'Italia e non chi "scommette sulla sua sconfitta".
E' un duello, ormai, quello tra Renzi e Grillo. Ed è soprattutto contro il M5S che il premier mostra il suo volto più duro. "C'è una parte delle forze politiche che punta a insultare, non a cambiare l'Italia, prima di essere del Pd, di FI, di M5S dobbiamo ricordarci di essere italiani", è l'appello di Renzi, oggi ospite de 'L'Arena', su Raiuno. E su Grillo, il premier-segretario non molla di un centimetro. "Mi sembra che Grillo viva questa esperienza come un grande spettacolo. Grillo scommette tutto sul fatto che l'Italia salti in aria e vada tutto male", afferma, cercando di spegnere qualsiasi ipotesi di vittoria per i 5 Stelle: "stanno facendo meno piazza e meno gente, e prenderanno meno voti". Parole con cui Renzi interviene anche sulla 'guerra dei numeri' che da ieri impazza sui comizi dei due leader, con la piazza di Reggio Emilia come teatro dello scontro e Grillo che, coniando in un post un nuovo epiteto per Renzi - "gnocco fritto" - contesta i dati sulle presenze alla manifestazione di ieri del Pd e a quella del M5S del 9 maggio.
La tesi dell'ex comico - corroborata da foto - è che la piazza grillina era gremita quanto quella renziana. E lo scontro sui numeri è su tutte le piazze d'Italia, con i militanti 5 Stelle che sul web provocano con l'hashtag #noncenessuno e i dem che rispondono con "#inpiazza", con tanto di immagini di piazze gremite.
Piazze che Renzi calca ormai da giorni, a suon di slogan e fatti, e rivendicando l'azione del governo: dagli 80 euro "mensili e per sempre" al rinnovato interesse dei gruppi internazionali per l'Italia fino al ruolo chiave del dl lavoro nel salvataggio Electrolux. Oggi, dopo tanto girare, Renzi è tornato a Palazzo Chigi dove i dossier sul tavolo restano tanti a cominciare da quello, spinosissimo, dell'Expo, sul quale il premier torna con parole severe: "chi prende tangenti non metta più piede nei palazzi della politica".
Ma, parlando in tv, il premier evoca anche un futuro abbassamento delle tasse per le imprese, rispetto alle quali "il sistema politico può smettere di rompere le scatole". E a chi grida al baratro risponde che c'è anche un Italia che va avanti, che attira investitori. "Martedì sarò in Puglia per un importante investimento di un'azienda tedesca, mercoledì ci sarà un'importante accordo attorno a Fincantieri", annuncia il premier. Con l'affondo finale, tutto contro Grillo: "votate per chi vi pare ma non mandate buffoni il 25 maggio".