Il presidente del Senato Pietro Grasso sarà Presidente supplente della Repubblica dal momento in cui Giorgio Napolitano avrà firmato le proprie dimissioni, e manterrà l'incarico fino al giuramento del nuovo Capo dello Stato. Si tratterà di una supplenza - secondo la maggior parte dei costituzionalisti - con pieni poteri non trattandosi di dimissioni in semestre bianco. In teoria Grasso potrebbe anche sciogliere le Camere. Queste ultime, in attesa del primo voto dei Grandi elettori, rimangono comunque perfettamente funzionanti.
COME FUNZIONA LA SUPPLENZA. L'istituto è regolamentato dall'articolo 86 della Costituzione: enuncia il principio generale in base al quale le funzioni del presidente della Repubblica, ove egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato.
I POTERI DEL SUPPLENTE. Il Supplente può emanare decreti legge e promulgare leggi, oltre che accreditare diplomatici presso Potenze estere e ricevere le credenziali di nuovi ambasciatori stranieri. Teoricamente potrebbe anche sciogliere le Camere, ma si tratta di una eventualità mai verificatasi, soprattutto per la brevità delle supplenze. Naturalmente la brevità della supplenza implica necessariamente una maggiore cautela politico-istituzionale del presidente supplente. La più lunga durò circa quattro mesi: la tenne Cesare Merzagora per l'impedimento fisico di Antonio Segni.
L'UFFICIO. Il "Miniquirinale" del Supplente è Palazzo Giustiniani, e l'ufficio del Supplente è ospitato nella Sala della Costituzione.
I SIMBOLI. Non appena scatterà la supplenza a favore del presidente del Senato Pietro Grasso, la guardia al portone di palazzo Giustiniani verrà montata dai Corazzieri, e dal balcone sventolerà, insieme al Tricolore ed alla bandiera dell'Unione europea, lo stendardo del Supplente. Si tratta di un vessillo simile allo stendardo presidenziale, con "cornice" azzurra, ma all'interno, anziché recare i colori del tricolore italiano, ha uno sfondo bianco. Inoltre, l'emblema della Repubblica, anziché essere color oro, è color argento. Lo disegnò Francesco Cossiga.