"La scarsa efficienza delle pubbliche amministrazioni, le loro difficoltà operative, i fenomeni di corruttela vasti e ramificati che quasi quotidianamente vengono alla luce, impongono la presenza di un giudice amministrativo forte, indipendente e autorevole". Così il presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini nel suo discorso duante l'inaugurazione dell'Anno giudiziario della giustizia amministrativa, che ha anche salutato il presidente Mattarella, presente alla cerimonia.
"La giustizia amministrativa - ha detto GIovannini - si è trovata ad operare in un clima generale tutt'altro che favorevole" e "l'attività e il ruolo dei magistrati amministrativi sono stati non di rado oggetto di rilievi e critiche anche accese, spesso dirette ad invocare profonde riforme, quando non direttamente la soppressione della nostra giurisdizione". "Quando si prospettano modifiche al sistema della giustizia amministrativa" bisogna ricordare che "essa comprende in sé una serie di norme e di istituti che non possono essere compressi o limitati, poiché costituiscono espressione dei principi di piena ed effettiva tutela dei singoli nei confronti delle pubbliche amministrazioni; costituiscono espressione di principi sanciti dalla Costituzione. La scarsa efficienza delle pubbliche amministrazioni, le loro difficoltà operative, i fenomeni di corruttela vasti e ramificati che quasi quotidianamente vengono alla luce, impongono la presenza di un giudice amministrativo forte, indipendente e autorevole. Chiudendo il suo intervento all'inaugurazione dell'Anno Giudiziario, Giovanni ha sottolineato che "la giustizia amministrativa svolge oggi un ruolo centrale nella vita economica e sociale del Paese". E l'attuale situazione in particolare legata alla corruzione rende necessaria la presenza di un giudice che "conosca a fondo le modalità di svolgimento dell'attività amministrativa e che così possa e sappia ricondurre l'agire dei pubblici poteri a rispetto del principio di legalità, rispondendo con tempestività ed efficacia alla domanda di tutela giurisdizionale che gli è rivolta".
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine dell'inaugurazione, ha detto che "entro la giornata di oggi avvieremo una definizione puntuale di tutte le questioni controverse" relative alla norma anticorruzione e "chiuderemo sull'impianto", "così da procedere speditamente in Commissione e in Aula". "Entro oggi - ha detto il guardasigilli - definiremo le questioni controverse che è naturale che ci siano quando si affronta un tema così importante, che ha necessità di interventi che devono essere valutati e approfonditi in modo sistematico". Ai cronisti che lo hanno sollecitato sui ritardi visto che la proposta in materia di anticorruzione avanzata da Pietro Grasso è di due anni fa, il ministro ha risposto che "la proposta Grasso è un punto di partenza rispetto a una valutazione che il Parlamento deve fare. Sono certo che entro oggi arriveremo a una definizione che consentirà di procedere speditamente in Commissione e in Aula al Senato e poi di arrivare alla Camera con maggiore speditezza come è accaduto sulla responsabilità civile. Il lavoro di approfondimento non è mai tempo perso quando serve per definire una linea comune e poi è più facile arrivare fino in fondo".