"Non riteniamo che la fornitura di armi all'Ucraina sia una buona idea. Speriamo nel successo del negoziato, per l'assetto delle regioni orientali potrebbe tornare utile il nostro modello del Sud Tirolo". Lo dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in un'intervista alla Stampa, nella quale spiega: "Rispettiamo le idee e le eventuali decisioni degli Stati Uniti, che sono il nostro alleato maggiore, ma l'escalation delle armi è quella che metterebbe meno in difficoltà Putin". Quindi la proposta italiana: "Il contesto è diverso, ma io ho parlato del nostro modello in Sud Tirolo. È possibile trovare una soluzione che rispetti la sovranità dell'Ucraina, preservi i suoi confini e rispetti i diritti delle minoranze, se Mosca ha la volontà politica di accettarla. Tutto ora dipende dalle decisioni della Russia".
Se non saranno positive scatteranno nuove sanzioni? "Non lo voglio dire per scaramanzia - risponde il ministro - e anche per gli interessi dell'Italia, ma il terreno economico è quello più efficace per fare pressioni sulla Russia".
Parlando poi della Libia, Gentiloni spiega che l'Italia sostiene la mediazione dell'Onu, ma "se fallirà, la minaccia terroristica", finora contenuta a sud, "diventerà molto più grave, e dovremo preoccuparcene seriamente perché sarà a 3 o 4 ore di navigazione da noi".