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Il dopo Marino, il toto-nomi

I 'papabili' per il Campidoglio

Renzi, presto un candidato: Madia, Cantone, Malagò tra nomi - I primi sondaggi e valutazioni sono già partiti. E i profili sono i più vari anche se è noto che il leader Pd preferisce candidati politici e non della società civile o tecnici perchè, ripete, "la politica deve assumersi le sue responsabilità". Tra i nomi in pista c'è quello del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, romana, da anni in politica e "la prima - ricordano al Pd - che denunciò irregolarità nelle votazioni alle primarie". Una donna, inoltre, e si sa che il leader Pd tiene molto a sostenere la parità di genere. Da mesi gira il nome di Roberto Giachetti, che conosce sì bene Roma ed ha il pregio di uno che non si fa intimidire dagli attacchi per il suo passato radicale. "Ma bisogna elevarsi di livello", è la considerazione che gira ai vertici dem. Molto stimato da Renzi è lo stesso Gabrielli ma la sua candidatura viene esclusa dai più sia perchè il prefetto sarà impegnato a gestire il Giubileo sia perchè sembra che il super-poliziotto abbia ambizioni non politiche per il suo futuro.

Un'altra ipotesi per risollevare l'immagine del Pd sotto il profilo della legalità è quella del commissario dell'Anticorruzione Raffaele Cantone ma nel toto-nomi non vengono esclusi neanche politici esperti di Roma come Paolo Gentiloni o, se si decidesse di guardare nella società civile, il presidente del Coni Giovanni Malagò.

Cav cerca rilancio su Roma, guarda a Meloni-Marchini. Leader Fdi piace a Salvini - Le dimissioni di Marino rappresentano un'occasione per rilanciare Forza Italia ed il centrodestra. Ne è convinto Silvio Berlusconi così come i vertici azzurri che per tutto il pomeriggio hanno fatto la spola tra palazzo Grazioli e le Aule parlamentari. Certo, la strada è ancora lunga ma la convinzione degli azzurri è di avere buone chance di giocarsi la vittoria del Campidoglio al ballottaggio contro il Movimento Cinque Stelle. L'idea infatti che il Pd, dopo l'esperienza di Marino, possa avere delle possibilità al momento viene data come ipotesi poco probabile. E' però in base alla scelta che faranno i Dem che Forza Italia tarerà le sue scelte. I nomi in pole, al momento, sono i due noti da tempo: Alfio Marchini, noto imprenditore della Capitale che nelle passate elezioni si presentò con una sua lista. Il profilo di Marchini e soprattutto il fatto di provenire dal mondo dell'imprenditoria rappresentano due punti a suo favore agli occhi di Berlusconi. Ed infatti l'ex capo del governo in più occasioni aveva manifestato apprezzamento nei suoi confronti. Dalla parte dell'imprenditore poi sono schierati diversi big del partito. Il vero punto interrogativo è rappresentato dalla Lega Nord con cui il Cavaliere punta chiudere un accordo non solo per Milano, ma anche per la Capitale. Le preferenze del leader del Carroccio sono tutte per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ex ministro del governo Berlusconi. Proprio qualche settimana fa il leader leghista insieme con Giovanni Toti la incoronò in diretta tv candidato del centrodestra alle elezioni di Roma. In molti dentro Forza Italia infatti sono convinti che in realtà l'imprenditore sia un bluff dal punto di vista del seguito elettorale: Ha un buon marketing - è il ragionamento - e soldi a disposizione ma alle scorse elezioni non arrivò nemmeno al 10% e poi ha da sempre un atteggiamento ondivago.

La trattativa è ancora da iniziare ma sia la Meloni che Marchini vengono considerate ottime opzioni: sono due scelte valide - spiegano i fedelissimi del Cavaliere - bisognerà capire su che tipo di candidatura virare: politica o proveniente dalla società civile. Certo è che il terremoto politico nella Capitale ha l'effetto di oscurare le tensioni che ancora tengono banco nel gruppo di Forza Italia al Senato.

Tra i cinque stelle ipotesi Lombardi, Di Battista o outsider - Tra i cinque stelle, la deputata romana Roberta Lombardi ha confidato a La Zanzara che le piacerebbe fare il sindaco di Roma, salvo poi spiegare oggi che ha un mandato come parlamentare "e tra le regole del M5s c'è quella di non usare una poltrona per poi prenderne un'altra". Ma tra i grillini c'è anche chi, al di là delle regole , vedrebbe di buon occhio la candidatura di Alessandro Di Battista, uno dei leader nazionali più in vista. Ieri il movimento di Grillo ha fatto il punto sulla situazione: non si parla per il momento di candidati, "che saranno scelti attraverso un processo partecipativo, con la consultazione degli iscritti", fanno sapere fonti nazionali. E' anche possibile che il candidato possa essere uno scelto tra gli attuali consiglieri capitolini, che conoscono bene la materia e la macchina amministrativa. Qualcuno scommette su Virginia Raggi.

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