E' passato poco più di un mese dal clamore planetario causato dall'ipotetico "consulto" offerto a Papa Francesco - smentito più volte dal Vaticano e non solo - per un tumore benigno al cervello, ma il neurochirurgo Takanori Fukushima è ancora "amareggiato" per l'intera vicenda. Appena arrivato da Shanghai, il professore della Duke University accetta un'intervista al Moriyama Memorial Hospital di Tokyo, una delle strutture in cui opera in Giappone, pronto con camice e mascherina per due interventi ("non difficili").
"Quanto riportato è fasullo, avrebbero dovuto chiedere un parere prima di pubblicare e io avrei smentito", osserva Fukushima ricordando quanto riportato a ottobre dal Quotidiano Nazionale.
"Non so niente riguardo ai retroscena, immagino probabilmente ci siano questioni politiche nel Vaticano o fra cardinali, ma posso assicurare che non è quello che è successo". Non riesce a darsi una spiegazione e abbozza, tuttavia, un'ipotesi. "Mi è stato detto che in uno degli ospedali in cui ho operato c'era un paziente di 78 anni, con lo stesso nome Giorgio Mario Bergoglio: stesso nome, stessa età, un intervento per un piccolo meningioma. Credo sia l'origine dei rumor, totalmente sbagliati.
"Non era Papa Francesco", assicura il neurochirurgo, 72 anni.
Ribadisce la natura "privata" delle visite in Vaticato di ottobre 2014 e febbraio 2015, "non per un consulto". Nella prima occasione con Luciano Mastronardi, primario al San Filippo Neri di Roma, ci fu il saluto con il Pontefice nell'udienza generale. "Gli dissi solo 'sono un neurochirurgo giapponese, stia sempre bene Papa Francesco', non ho fatto altro". Sulla foto scattata a piazza San Pietro (ritoccata, postata e rimossa dal suo blog), parla di tutela della "privacy delle diverse persone intorno". "C'erano un vescovo di Taiwan, uno della Spagna e tante altre persone". Da qui l'idea di un incontro Fukushima-Papa Francesco "privato" ricavato col supporto di "computer graphics" solo "per uso personale", origine di possibile "malinteso di cui mi scuso".
Sul suo coinvolgimento nelle indagini a Salerno per il giro sospetto di mazzette e liste d'attesa modificate, il professore si dice "mortificato. Ho operato sempre per beneficenza e qualche dipendente dell'ospedale ha preso soldi dai pazienti. E' irritante, molto triste", anche per la beneficenza fatta in Italia a vario titolo, tra attrezzature e manuali, del valore di oltre 300.000 dollari. L'obiettivo "è far calmare le acque" e tornare Italia, dove non opera ma assiste durante le operazioni, a Roma e Pisa. Fukushima spera sempre di poter incontrare il Papa in futuro al quale spiegare ("lo avrei voluto fare per pochi minuti a febbraio"), al quale spiegare il suo lavoro e il suo impegno per salvare quante più vite possibili. "Spero che Papa Francesco possa essere messo al corrente di questo". Un'ultima battuta è alla sua passione per le auto sportive, documentate nel suo blog. A microfoni spenti ammette di amare quelle italiane, dalla Ferrari alla Lamborghini alla Maserati. "Magari questa volta riesco a comprare una Ferrari".