Le polemiche sulla foto del carabiniere indagato per la morte di Stefano Cucchi pubblicate su Facebook dalla sorella Ilaria non si placano, con il militare che querela, ma intanto Lucia Uva ha deciso di imitarne l'esempio. La sorella di Giuseppe Uva, morto in ospedale nel 2008 a Varese dopo essere stato fermato da poliziotti e carabinieri e portato in caserma, posta l'immagine di un agente coinvolto. "Io che colpa ne ho se come Ilaria Cucchi voglio farmi del male per vedere in faccia chi ha passato gli ultimi attimi di vita di mio fratello - ha scritto Lucia Uva -. Questo soggetto a Giuseppe lo conosceva molto bene...". L'uomo nella foto, un autoscatto a torso nudo in palestra, i muscoli in vista come per il carabiniere del caso Cucchi, è Luigi Empirio, a processo assieme ad altri. Uva venne fermato ubriaco in strada e portato in caserma: per la famiglia sarebbe stato picchiato, gli uomini delle forze dell'ordine indagati hanno sempre negato.
"Mettetevi bene in testa noi vittime dello Stato vogliamo solo la verità - ha concluso il post Lucia Uva - e non ci fermeremo fin quando i colpevoli non verranno tutti fuori". Come Ilaria Cucchi anche lei ha invitato gli utenti di Fb evitare "offese come loro hanno fatto coi nostri cari, niente guerra. Solo i vostri commenti di quello che pensate....". "Ecco chi ha ucciso mio fratello", aveva scritto ieri Ilaria Cucchi, salvo correggere il tiro più tardi per le offese al carabiniere. Ma vista l'eco mediatica il legale di Francesco Tedesco, il militare nella foto, ha denunciato Cucchi per diffamazione. "Il mio assistito è stato sommerso da minacce di morte a lui e ai suoi familiari - ha detto l'avvocato Elio Pini - Denunceremo anche gli autori di queste minacce".
Tedesco è uno dei carabinieri indagati nell'inchiesta bis sulla morte del giovane nel 2009 in ospedale a Roma una settimana dopo l'arresto per droga. Nella foto posa da fotomodello in costume da bagno fra gli scogli. "Volevo farmi del male - scrive Ilaria Cucchi -, volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso". Parole dure alle quali sono seguite centinaia e centinaia di offese e minacce al militare. Un paio d'ore dopo Cucchi ha scritto un secondo post nel quale chiedeva agli oltre centomila "sostenitori" su Facebook di evitare la violenza, di "non usare gli stessi toni che sono stati usati per lui". Un messaggio analogo da Lucia Uva. "Noi siamo e saremo una famiglia e saremo sempre uniti", scrive chiedendo giustizia per tutti. L'ultima frecciatina Cucchi l'ha riservata a Roberto Mandolini, altro carabiniere indagato, che nel 2009 comandava la stazione Appia. "I carabinieri hanno fatto il loro dovere, arrestarono un grande spacciatore che spacciava fuori le scuole di un parco di Roma dopo l'esposto di alcune mamme e genitori preoccupati. Questo hanno fatto e basta", scriveva il militare in uno screenshot pubblicato da Ilaria Cucchi, che le definisce "sottili minacce e calunnie".