Il Movimento cinque stelle non franerà dopo la perdita di Gianroberto Casaleggio, ma quei "giovani straordinari" che ne fanno parte devono guardarsi dalle 'infiltrazioni'. E' il messaggio di Dario Fo il giorno dopo la scomparsa del fondatore del movimento. "Da ieri - ha detto il premio nobel - sono sconvolto oltre ogni misura". Casaleggio, sottolinea, ha avuto il grande merito di avere "tolto di mezzo la banalità" e di avere "proposto un nuovo modo di agire, di comunicare e di offrire la propria partecipazione". "Dirò qualcosa di semplice e facile - ha affermato - non so ancora cosa".
Fo è convinto che anche se questo è un momento "duro" per il Movimento 5 Stelle con la morte di Gianroberto Casaleggio, con davanti un "lavoro duro da realizzare per andare avanti", comunque i pentastellati se la caveranno e non ci sarà nessuna frana. "Casaleggio e Beppe - ha detto Fo incontrando i giornalisti nel suo appartamento - sono riusciti a creare un gruppo di appoggio di giovani straordinari. Me ne sono accorto con un boom di meraviglia". Il nobel ha raccontato che da ieri questa domanda gli viene fatta da "ispettori politici" con una certa speranza nella voce perché "il Movimento sta andando più avanti, è dietro al collo del Pd e forse lo supera".
Fo dice ancora di non conoscere bene Davide, il figlio maggiore di Gianroberto Casaleggio, l'ispiratore del Movimento 5 Stelle morto ieri, ma che considera normale che un padre deleghi al figlio. "Da tempo aiuta il padre", ha osservato rispondendo ad una domanda sulla possibilità che il primogenito di Casaleggio prenda il ruolo del padre anche nel partito. "Non so niente - ha aggiunto - ma anch'io ho delegato a mio figlio, adesso si occupa lui dei contratti. E' normale".
"Bisogna rendersi conto - scrive in un post sul blog di Beppe Grillo - che fra quei giovani decisi a rifiutare l'inganno e l'ipocrisia si sono infilati anche dei mistificatori, pronti, dopo essere stati eletti, a passare armi e bagagli nel gruppo dei politicanti, maestri dell'arraffo".
"È un rischio che si corre ogni volta che si applica interamente la libertà. È fin troppo facile firmare un impegno con l'idea di non rispettarlo, e approfittare della buona fede degli altri per raggiungere un basso scopo", aggiunge il premio Nobel.