Momenti di tensione si sono verificati a Milano al passaggio della Brigata ebraica all'interno del corteo del 25 aprile in pizza San Babila, abituale luogo di ritrovo di associazione per la liberazione della Palestina. Al grido di 'fascisti' e 'fuori i sionisti dal corteo' il corteo sta faticosamente passando tra reciproci insulti. Un centinaio di manifestanti appartenenti ad aree antisioniste e a movimenti per la liberazione della Palestina hanno aspramente manifestato prima contro il gruppo che si trovava sotto le bandiere della Brigata Ebraica e poi contro il passaggio dello spezzone del Partito Democratico. Al grido di 'sionisti' e di 'venduti' da una parte e dall'altra di 'studiate la storia' e canzoni partigiane intonate a gran voce, i più facinorosi si sono confrontati anche con qualche momento di forte tensione ma senza nessun contatto, al momento, per il muro operato da un folto schieramento di forze dell'ordine.
Stamani, come tradizione, a Roma, il presidente della Repubblica Mattarella, insieme con il presidente del Senato Grasso e il presidente del Consiglio, Renzi, ha deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria. Dopo la deposizione della corona, Mattarella ha passato in rassegna il picchetto d'onore delle Forze Armate, schierato ai piedi dell'Altare della Patria.
Poi Mattarella è volato a Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, tra le prime zone liberate dal nazifascismo nel giugno del 1944. "E' sempre tempo di Resistenza - ha detto nel suo discorso - E' tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente. E, ovunque sia tempo di martirio, di tirannia, di tragedie umanitarie che accompagnano i conflitti, lì vanno affermati i valori della Resistenza. Non ci può essere pace soltanto per alcuni - ha proseguito - e miseria, fame, guerre, per altri: queste travolgerebbero anche la pace di chi pensa di averla conseguita per sempre. Settant'anni di pace ci sono stati consegnati dai nostri padri - dice -. A noi spetta il compito di continuare, di allargare il sentiero della concordia dentro l'Unione Europea e ovunque l'Europa può far sentire la sua voce e sviluppare la sua iniziativa".
Intanto proprio a Roma le celebrazioni sfociano in polemica con la Brigata Ebraica che ha annunciato di non partecipare al corteo, accusando l'Anpi di sfilare con "centri sociali anti-Israele".
A Milano si sono verificati attimi di nervosismo durante una cerimonia dell'Anpi in via Palmieri, durante una delle prime iniziative ufficiali di commemorazione del 25 Aprile. Nella via, dove si trova anche la sede cittadina di Forza Nuova, alcuni militanti di estrema destra avrebbero lanciato insulti nei confronti dei partecipanti. Le forze dell'ordine controllano la situazione e al momento non si registrano particolari tensioni. In via Palmieri, nel popolare quartiere Stadera già centro di tensioni per il racket dell'abusivismo e di degrado sociale, si trovano due lapidi dedicate a vittime del fascismo. In passato erano state anche asportate da ignoti suscitando lo sdegno delle forze antifasciste. All'inizio di aprile gli attivisti di estrema destra avevano dal canto loro denunciato un tentativo di intrusione nella loro sede.
A Torino, scritte contro lo sgombero dei rom e la A di anarchia cerchiata in rosso, sono comparse sul monumento ai partigiani della Barca, dove ogni 25 aprile i partigiani della zona nord di Torino si ritrovano per celebrare la Liberazione. "Solidali con i Rom sgomberati", "ieri Rom ed oggi immigrati" le scritte che imbrattano il monumento su cui sono incisi i nomi dei caduti della zona di Torino.
Duro l'attacco di Salvini che su Facebook dice: "Renzi, Boldrini e Mattarella in piazza per il 25 aprile. Ipocriti. Sfruttando il sacrificio di chi diede la vita per cacciare dall'Italia l'occupante straniero nel nome della Libertà, oggi sono complici e finanziatori di una nuova e violenta occupazione straniera, servi di una Unione Europea che ci sta rubando lavoro, diritti, sicurezza e speranza nel futuro".
A Venezia, il Patriarca ricorda San Marco, patrono della città. Il Vangelo, a cominciare da quello di San Marco, invita ad "uno sforzo" che "non è solo impegno teologico" ma anche una spinta ad "includere tutti, non escludere nessuno, evitando ogni scarto e cercando di superare ogni barriera e muro". Lo ha detto il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia nell'omelia per la messa solenne in Basilica in occasione della festa di San Marco, patrono della città, che coincide con il 25 aprile giorno della liberazione. Il
"Nel giorno del Santo Patrono di Venezia e della nostra regione - ha detto il governatore Luca Zaia - rivolgo il mio auguro a tutti i veneti nella speranza che, nel nome di San Marco Evangelista e della Serenissima, la nostra regione possa ritrovare presto la strada per lo sviluppo, il lavoro e il benessere coniugati con la sicurezza sociale e l'attenzione incessante ai più deboli".