Cresce per il governo l'ipotesi Paolo Gentiloni. L'attuale ministro degli Esteri si è recato per due volte a Palazzo Chigi.
In serata, a Palazzo Chigi, anche Dario Franceschini. Il Pd fa gioco di squadra per arrivare a chiudere la crisi di governo: sarebbe questo il senso dell'incontro, durato circa un'ora questa sera a Palazzo Chigi, tra il premier Matteo Renzi e il ministro della Cultura. Tra il segretario e l'ex segretario del Pd, viene spiegato da fonti Dem, c'è stato un chiarimento rispetto a tutte le questioni legate alla crisi di governo. Il clima, assicurano le stesse fonti, è stato, "come sempre", di collaborazione.
Questa mattina Renzi era rientrato a Roma dopo aver trascorso la giornata dell'Immacolata con la famiglia a Pontassieve. Nella sede della Presidenza del Consiglio, a metà mattinata, aveva incontrato Gentiloni. A Palazzo Chigi era quindi giunto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, trattenendosi per circa mezz'ora. Nella sede della Presidenza del Consiglio era presente anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. E' stato a Palazzo Chigi anche il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina.
Franceschini scherza, dopo Cav-D'Alema intesa Grillo? - "Niente male i retroscena: ieri ho fatto accordo con Berlusconi, oggi con D'Alema. Anticipo per i giornalisti: domani con Grillo e poi Salvini". Lo scrive su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini, smentendo con ironia di essere protagonista di una trattativa con Berlusconi o D'Alema su un futuro governo.
Brunetta, Via Renzi ma Pd garantisca governo Paese - "Occorre un altro governo, il Pd ha il dovere di garantire un nuovo governo, visto cha ha ricevuto il premio di maggioranza di 130 deputati alla Camera e che ha la maggioranza anche al Senato". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. "Sarà il presidente della Repubblica a trarre la sintesi degli incontri di questi giorni, ma via Renzi, via il suo governo, via il suo sistema di potere. Dopodiché si formi un altro governo a guida del Partito democratico - afferma -. Noi siamo all'opposizione, resteremo all'opposizione, e certo che se ci sarà un governo che accetterà le nostre proposte per la gente (contro la povertà, contro l'immigrazione clandestina, per un'Europa più solidale, per risolvere finalmente il problema delle banche, il problema Monte dei Paschi di Siena che è ancora aperto) beh noi saremo pronti a fornire le nostre proposte dall'opposizione. Mai e poi mai un appoggio da parte nostra a qualsiasi governo di marca Pd". "Il Pd ha il dovere di assicurare il governo al Paese e poi, una volta fatta la nuova legge elettorale dopo la sentenza della Consulta, quando deciderà il presidente della Repubblica, al voto", conclude.