Donald Trump? "Sono abbastanza ottimista, sembra un moderato". Vladimir Putin? "In politica estera è quello che dice le cose più sensate". Dal settimanale francese Le Journal du Dimanche Beppe Grillo fa un netto endorsement alla coppia di capi Stato più 'discussa' in Occidente: l'americano Donald Trump e il russo Vladimir Putin. In una lunga intervista rilasciata nel corso della sua ultima permanenza a Roma il leader M5S saluta il vento trumpista che soffia dall'Atlantico, sostiene alcuni punti chiave della politica protezionista di 'The Donald' e non lesina critiche all'ex presidente Barack Obama. "La sua politica estera è stato un disastro", sentenzia Grillo. Parole, quelle dell'ex comico, che irrompono nel dibattito politico. Anche perché, su una frase riportata dal magazine transalpino scoppia un vero e proprio caso. "La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti" come Trump e Putin, "lo considero un beneficio per l'umanità", sono le parole di Grillo riportate dall'edizione cartacea del Journal du Dimanche. Parole rilanciate da tutti i media italiani e che innescano la dura reazione dei maggiori partiti, dal Pd a FI. Ma la frase, a stretto giro, viene smentita dallo stesso Grillo: "Ci risiamo con i traduttori traditori. Non ho mai detto che servono uomini forti come Trump e Putin", attacca l'ex comico laddove negli ambienti del M5S si parla di un possibile equivoco sorto nel corso della traduzione dell'intervista. Ad alimentare il giallo c'è poi un virgolettato riportato da 'Europe 1' - radio dello stesso gruppo editoriale del Journal du Dimanche - che, traduce le parole di Grillo con il concetto di "personalità forti", di certo più morbido della definizione "uomini forti". Definizione che, peraltro, è nettamente contraria all'ideologia 'dell'uno vale uno' di casaleggiana memoria. Resta, però, il chiaro endorsement di Grillo al tycoon americano. "Dice cose abbastanza sensate, sulla necessità, per esempio, di riportare l'attività economica all'interno degli Stati Uniti", spiega Grillo abbandonando, così, la prudenza mostrata prima del trionfo di Trump, quando l'ex comico metteva Hillary Clinton e il suo avversario sullo stesso piano definendoli "la fine del sogno americano". E per il leader M5S "la presenza di due leader come Trump e Putin predisposti al dialogo apre a scenari di pace e distensione". Insomma, "se due giganti" come loro si parlano per il M5S "è un sogno", rimarca Grillo. Sull'Europa, invece, Grillo mostra il volto più duro del Movimento. "Il suo bilancio è un fallimento totale", attacca il leader M5S dando la sua ricetta: "un euro svalutato del 20% per i paesi del sud Europa, la protezione dei nostri prodotti nei confronti di quelli che arrivano dall'estero, una revisione della regola del 3% del deficit di bilancio". Protezionismo, insomma, nel segno di Trump e in attesa di un referendum sull'euro. Con la grande incognita dell'arrivo dei Cinque Stelle al governo. Ma, attacca Grillo, in Italia "non ci fanno votare, hanno paura di noi".