"Realizziamo il sogno di fare la differenza": è lo slogan che campeggia sul sito web della Consip, nella pagina dedicata alla missione del gruppo. Nata nell'agosto del 1997 come 'Concessionaria Servizi Informativi Pubblici' per la gestione dei servizi informatici del Ministero del Tesoro, già con la Legge Finanziaria del 2000 le viene affidato il compito della razionalizzazione della spesa pubblica per i beni e servizi, in sostituzione dell'ante-bellico Provveditorato Generale dello Stato. Successivamente il suo compito si amplia, con un ruolo, si legge sul sito, che diviene via via "complessivamente ridefinito".
Attualmente, la Consip opera in qualità di centrale di committenza nazionale, ovvero è la "centrale acquisti" della Pubblica amministrazione italiana, con azionista unico il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Lo scopo principale è quello di rendere "più efficiente e trasparente" l'utilizzo delle risorse pubbliche, fornendo alle amministrazioni gli strumenti per la gestione degli acquisti di beni e servizi: fra queste attività ad esempio il programma per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, concretizzatosi in una gara per la gestione degli immobili culturali con base d'asta da 640 milioni di euro.
Da anni, visti i risultati conseguiti, si parla ormai di 'Modello Consip': a livello organizzativo si intende un sistema di stretta interazione fra i soggetti coinvolti secondo logiche di partnership e di continua collaborazione. Ma il 'Modello Consip', a livello operativo, riguarda anche il prezzo di riferimento per l'acquisizione di beni e servizi: un prezzo che, per legge, non può essere superato da un'amministrazione che voglia acquistare quel determinato bene o servizio, o un altro di pari caratteristiche.