"Il Vaticano ancora non si è espresso sul tema dello ius soli, rispettiamo le decisioni del Governo italiano ma come diceva anche il segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, come Chiesa noi siamo vicini a chi è nella necessità, nella debolezza e a chi ha bisogno di essere protetto". Così il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu, a margine della presentazione di un libro al Senato, torna sullo scontro tra la Cei e la Lega.
"La cittadinanza arriva alla fine di un percorso, me lo dicono tanti immigrati. Tanti immigrati mi dicono io ho bisogno di pagare meno tasse, di case, scuole, ospedali per mio figlio e non ho voglia di un biglietto premio al luna park, la cittadinanza o il diritto di voto in anticipo": lo ha affermato il segretario della Lega Matteo Salvini davanti alla 'moschea' di Sesto San Giovanni. "Oggi ai 18 anni se vuoi diventi un cittadino italiano, molti lo fanno altri non lo fanno - ha proseguito Salvini -. Come in Olanda, come nella multietnica e cosmopolita Olanda. Arrivi alla maggiore età e scegli, in modo maturo, che futuro avere. Regalare la cittadinanza mi sembra una follia". Salvini era insieme al candidato sindaco del centrodestra a Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, e all'assessore lombardo al Territorio Viviana Beccalossi.
Per Luigi Di Maio lo ius soli "è una proposta utilizzata per i partiti di sinistra per sentirsi di sinistra e da quelli di destra per sentirsi un po' di destra. Non ci sto a discutere in una campagna per le amministrative di una legge su cui Salvini già parla di referendum".
"Se il provvedimento sullo ius soli verrà all'esame definitivo del Senato, voteremo sì". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Ap Angelino Alfano precisando che "proporremo correttivi" ma "voteremo sì".
Il botta e risposta di domenica
"Basta con gazzarre ignobili, perfino in Aula al Senato. Il tema è molto importante, va trattato in modo molto serio". Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei è durissimo nel condannare gli incidenti dei giorni scorsi a Palazzo Madama durante la discussione sullo ius soli.
E altrettanto dura è la risposta della Lega che con Roberto Calderoli attacca: "La Chiesa pensi piuttosto ai poveri e ai disoccupati italiani". Scatenando la reazione del presidente del Senato Pietro Grasso che ricorda come il Vaticano si sia sempre occupato "degli umili" e dunque "non meriti questi attacchi". C'è ancora chi "non crede - incalza Grasso - che si possa difendere contemporaneamente chi è disoccupato e chi è migrante...".
Partecipando alla Repubblica delle Idee, monsignor Galantino critica anche quelle forze politiche che "hanno cambiato idea" sulla cittadinanza. "Tutte le leggi sono perfettibili. Ma un conto è analizzarle nel merito per migliorarle. Un altro - prosegue l'alto prelato - è vedere che tra i contrari c'è chi neanche legge il testo e fa politica unicamente per rincorrere il proprio successo perché vuol fare solo il proprio interesse". L'esponente dei Vescovi allarga il suo ragionamento criticando quella "politica di partiti" che negli ultimi tempi "spesso insegue l'antipolitica"."I problemi si risolvono solo con la buona politica, non seguendo chi grida di più. Il Papa - chiarisce pur senza far riferimento esplicito a nessuna forza politica - certamente non sta aiutando l'antipolitica".
Ma la Lega non ci sta e con il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga rincara la dose dicendo che "sono insopportabili le parole di alcuni alti prelati che tradiscono i valori della Chiesa".
Chi oggi parla di Ius Soli, aggiunge, "ha avuto un silenzio assordante sui temi come fine vita e unioni civili" e questo "significa utilizzare la Chiesa di Cristo per fare politica di partito ed è intollerabile" se questo "viene perpetrato dalle più alte cariche ecclesiali". L'affondo però è di Matteo Salvini che invita a un "confronto pubblico" il segretario della Cei osservando che la Chiesa o "accoglie gratis rinunciando agli introiti sull'immigrazione" oppure Galantino si faccia "da parte, magari anche dimettendosi".
Quindi si scaglia anche contro il Pd accusandolo di essere "l'unico partito veramente razzista presente in Parlamento" e si felicita per il fatto che il M5S abbia sposato i temi della Lega, pur continuando a negare di aver mai incontrato Luigi Di Maio o Davide Casaleggio "perché non c'è bisogno di vedersi per fare le stesse battaglie". Più sfumato il no allo ius soli del capogruppo azzurro al Senato, Paolo Romani, secondo il quale sulla cittadinanza bisogna evitare "gli slogan". E, soprattutto, su un tema così delicato "è inaccettabile l'automatismo". Ma non solo per Forza Italia il testo ora all'esame del Senato andrebbe cambiato. Anche la presidente di Ap a Palazzo Madama, Laura Bianconi, che assicura comunque il sì del suo gruppo, ammette che servirebbe un confronto più approfondito, un "supplemento di riflessione". Va tenuta aperta la discussione, avverte, "per raffreddare il clima rifuggendo dalle opposte spinte elettoralistiche".