Nessuna inchiesta su un presunto riciclaggio legato alla compravendita del Milan, inchiesta su cui da mesi si rincorrono voci che oggi sono state messe nero su bianco su La Stampa e sul Secolo XIX che hanno parlato di "nuova tegola giudiziaria sulla campagna di Berlusconi". Il Procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, davanti a pochi cronisti, sull'operazione con cui ad aprile il club rossonero è passato da Silvio Berlusconi all'imprenditore cinese Yonghong Li, ha dichiarato che "allo stato non esistono procedimenti penali", aggiungendo che il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale non ha aperto alcun fascicolo né "a modello 45", senza titolo di reato e a carico di ignoti, né "a modello 44", sempre a carico di ignoti ma con un titolo di reato.
Secondo Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi: "Il giornalismo d'inchiesta è uno straordinario valore da tutelare e incentivare perché è uno dei cardini di un sistema democratico. Quando però si utilizzano false notizie non già per informare ma per aggredire e danneggiare una parte politica durante una campagna elettorale, non si tratta più di giornalismo ma di fatti penalmente, civilmente e ancor prima deontologicamente rilevanti". L'avvocato ha poi aggiunto che "ancora una volta" quotidiani "con una precisa connotazione politica e imprenditoriale" hanno aggredito "il presidente Berlusconi con una notizia totalmente inventata". Sulla stessa linea Marina Berlusconi: "Il tempo sembra passare invano per certi metodi di intendere lo scontro politico e per chi di questi metodi da vent'anni è ostinato protagonista.
La Stampa ha però replicato confermando quanto scritto e ribadendo "di aver svolto opportuni controlli circa l'esistenza di un'indagine sull'operazione, di cui è venuta a conoscenza da due fonti distinte".