Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha riunito collaboratori e dipendenti di Palazzo Chigi per un messaggio di saluto, prima di lasciare la presidenza del Consiglio al nuovo premier.
"Risalire una china per cinque lunghi anni come l'Italia ha fatto - ha detto Gentiloni - non è semplice: purtroppo ad andare fuori strada non servono cinque anni ma pochi mesi, a volte poche settimane. Bisogna curare le ferite ancora aperte ma farlo cercando di andare avanti, mantenere qualità, responsabilità e impegni nell'azione di governo. Credo sia molto importante e sia l'unico messaggio che è giusto mandare al governo che nei prossimi giorni sostituirà quello che io ho presieduto". "Non c'è il minimo dubbio - ha aggiunto - che i passi avanti fatti con i nostri tre governi non hanno eliminato le conseguenze delle cicatrici e delle ferite ancora aperte nella nostra società. Nella XVII legislatura abbiamo avuto tre governi: quello guidato da Enrico Letta, quello guidato da Matteo Renzi e quello guidato da me. La legislatura era nata in circostanze a dir poco complesse. Penso che a cinque anni si possa dir che comunque la si pensi dal punto di vista politico in ogni modo lasciamo un Paese con più crescita, con più lavoro, con più diritti, con i conti in ordine, più sicurezza, avendo inferto colpi molto importanti al traffico clandestino di esseri umani e avendo occupato il posto che compete all'Italia nel contesto internazionale ed europeo. Questo lavoro certamente non ha cancellato le ferite di una crisi lunghissima e il risultato delle elezioni è lì a ricordarcelo in modo serio: tutto deve fare chi governa tranne che mancare di rispetto ai risultati delle elezioni".
"Per me - aggiunge Gentiloni - è stato un grandissimo onore servire l'Italia qui da Palazzo Chigi e faccio a tutte e a tutti i migliori auguri per i prossimi mesi e i prossimi anni". Con un foglietto di appunti in mano, Gentiloni ha ringraziato tra gli applausi e si accomiata con un: "Oh, in bocca al lupo". Ad assistere tra gli altri, in prima fila, la sottosegretaria Maria Elena Boschi e il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti. "Dovrebbe arrivare un nuovo governo anche se siamo stati in questi due o tre mesi in un'altalena ma penso che siamo doverosamente oggi in una giornata in cui è opportuno salutarci", esordisce.
"Per me è l'occasione per rendere merito alle qualità di questa grandissima struttura che è il cuore dell'attività di governo. E al mio staff che è stato una squadra straordinaria, per me naturalmente la squadra del cuore". In un passaggio, Gentiloni ricorda anche gli altri due premier della scorsa legislatura, Enrico Letta e Matteo Renzi e scherza: "Il mio governo completa il percorso di tre governi: non è la prima volta se guardate la galleria di ritratti qua fuori. Io racconto spesso che nell'anticamera della Cancelliera Merkel ci sono sette grandi ritratti a olio che sono i suoi predecessori dal dopoguerra a oggi, noi nello stesso periodo abbiamo delle fotografie piccine in bianco e nero perché la frequenza è notevole...".