Sulla vicenda del suo concorso universitario il premier "dà una spiegazione plausibile". Lo ha detto il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, a Radio Capital. Secondo Cantone nella lettera inviata a "Repubblica", Conte "dice cose chiare e condivisibili.
"Abbiamo provato a spiegare che non basta l'esistenza di un rapporto fra maestro e discente, c'è bisogno di una comunione di interessi economici. Il fatto che un soggetto possa scrivere un libro insieme o si trovi a essere codifensore in un procedimento non integra di per sé gli estremi della comunione di interessi".
In una lettera a Repubblica il premier precisa: 'Ho vinto il concorso senza violare la legge'. 'Il prof. Alpa non è, propriamente, il mio 'maestro' e a differenza di quanto riportato, io e il prof. Alpa non abbiamo mai avuto uno studio professionale associato né mai abbiamo costituito un'associazione tra professionisti"."A Roma siamo stati 'coinquilini' utilizzando una segreteria comune, che serviva anche altri studi professionali, tutti collocati nello stesso stabile, come spesso avviene nel mondo professionale". "Pur di attaccare me, per fatti che risalgono al 2002, finite per scagliarvi contro il professor Alpa" che, rimarca Conte, è "fuori dalla contesa politica e in ogni caso non merita attacchi così palesemente strumentali e diffamatori!".
Ma la spiegazione del premier non ha convinto il Pd che ha presentato un'interrogazione: "Il concorso in cui Conte è diventato professore ordinario nel 2002 potrebbe essere viziato da una grave incompatibilità. Nella commissione che lo ha giudicato c'era il professor Guido Alpa" Alpa non era definito nello stesso CV inviato da Conte alle Camere, socio dello stesso Presidente del Consiglio? I dubbi rilanciati dal quotidiano La Repubblica meritano un immediato chiarimento. Conte venga in aula a rispondere subito ai tanti dubbi". E' quanto si legge in un'interrogazione urgente del gruppo del Pd di Palazzo Madama.