Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si schiera con le autorità indipendenti, a cominciare da Bankitalia, attaccate da M5s e Lega, e lo fa incontrando alcuni studenti ricevuti al Quirinale.
Nella nostra Costituzione, afferma, "c'è un sistema complesso di pesi e contrappesi. Perché? Perché - vedete - la storia insegna che l'esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell'esercizio del potere".
"La nostra Costituzione consente di superare difficoltà e di garantire l'unità della società anche perché ha creato un sistema in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere - aggiunge Mattarella -. C'è un sistema che si articola nella divisione dei poteri, nella previsione di autorità indipendenti, autorità che non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti.
Secondo il capo dello Stato, ci sono, rispetto a pericoli di sbandamenti nella gestione del potere, "due antidoti. Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo. C'è poi un altro antidoto che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo"
La Costituzione, ha aggiunto Mattarella, "conta molto sull'autodisciplina e l'autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell'obiettivo. Questo consente anche al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione".
"Le autorità indipendenti hanno un ruolo istituzionale e si esprimono, ma quando si esprimono dobbiamo tener conto che lo fanno in modo articolato e quindi ci sta anche che applichino degli algoritmi per la crescita che sono differenti da quelli che noi applichiamo: se lei prende 10 economisti e li mette al lavoro, potranno dare indicazioni diverse sulle previsioni di crescita". Lo afferma il premier Giuseppe Conte rispondendo ad una domanda sulla manovra e Bankitalia.
"Bellissime parole". Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini commenta, lasciando palazzo Madama, le parole del Capo dello Stato che ha ricordato che la Costituzione gli consente di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema.
"Meno parlo, meglio è...". Così risponde, allargando le braccia, il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona a chi, all'uscita dell'Aula della Camera, gli chiede un commento il monito del presidente della Repubblica sulla necessità di rispettare l'equilibrio tra poteri e le autorità indipendenti.