L'Aula della Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge Sicurezza con 336 voti a favore e 249 contrari. L'Assemblea passa ora all'esame dei circa 140 ordini del giorno al testo, in gran parte presentati da Pd e Leu.
Proseguirà in mattinata, a partire dalle 9.30, nell'Aula della Camera l'esame del decreto legge sicurezza su cui il governo ha incassato a fiducia. Si continuerà nell'esame dei circa 140 emendamenti presentati al testo, prevalentemente da parte dei gruppi di opposizione. A seguire si passerà alle dichiarazioni di voto: trattandosi di un decreto legge ciascun deputato avrà diritto di intervenire per dieci minuti, e i deputati del Pd annunciano che useranno tutto il tempo a loro disposizione.
IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO SALVINI
L'annuncio della richiesta di fiducia sul decreto sicurezza è stato salutato nell'Aula di Montecitorio da un applauso fragoroso della Lega e del M5S, mentre dai banchi del Pd si urlava "vergogna, vergogna!". Il deputato del Pd Enrico Borghi ha sottolineato come "questa fiducia venga posta senza ostruzionismo e a fronte del ritiro di tantissimi emendamenti. Ai colleghi di M5S dico: è una fiducia contro di voi".
Fratoianni, che tristi applausi M5s a fiducia... - "Come prima, più di prima, peggio di prima: ovvero il governo Salvini-Di Maio. Mettono la fiducia, come facevano il Pd e i governi Renzi e Gentiloni, infischiandosene del Parlamento: hanno paura che le loro leggi siano bocciate o siano migliorate nelle aule". Lo scrive su twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. "E impedendo così - prosegue il leader di SI - il confronto in Parlamento permettono che vengano approvate leggi incostituzionali, inutilmente feroci, che produrranno solo guasti sociali, odio e paura". "E gli applausi dai banchi del M5S alla richiesta del voto di fiducia - conclude Fratoianni - fanno solo una immensa tristezza...".
Delrio, Parlamento zittito per scambio favori - "La richiesta di fiducia non ha mai avuto motivazioni così chiare come quelle che sono alla base di quella sul decreto sicurezza. Dopo il ritiro degli emendamenti in commissione da parte nostra, dopo la dimostrata inesistenza di rischi di dilatazione dei tempi per il voto finale, la necessità di chiudere la bocca alle considerazioni dei deputati cinquestelle che in questi giorni hanno manifestato le loro critiche al provvedimento resta l'unico motivo per cui è stato bloccato il confronto in Aula. Si impedisce la libera discussione in Parlamento per questioni politiche interne alla maggioranza e per consentire che lo scambio di favori tra i partner della maggioranza vada in porto senza rischi per i contraenti. Ciò è ancora più grave perché avviene su misure che ledono i fondamentali diritti delle persone e finiscono per aumentare l'insicurezza dei cittadini". Lo ha dichiarato il presidente dei deputati Pd Graziano Delrio.