"Le foto di madri, padri e figli
morti attraversando fiumi, mari, confini, non possono essere
immagini di un quotidiano che viviamo con indifferenza". Lo
afferma il Consiglio nazionale di Slow Food Italia. Il massimo
organo politico dell'associazione, riunito a La Maddalena,
esprime in una nota "solidarietà all'equipaggio della SeaWatch e
alla sua comandante Carola Rackete. E a tutti quelli che in
qualsiasi parte del mondo stanno lavorando per dare dignità ai
migranti e salvano vite umane".
"La vicenda SeaWatch ha riportato alla ribalta la questione
delle migrazioni attraverso le rotte del Mediterraneo - osserva
Slow Food -. Fenomeno che in realtà non si è mai arrestato:
infatti nei 17 giorni in cui la SeaWatch è rimasta in mare con
il suo carico di vite umane, in balia di prove di forza
politico-propagandista, molti barchini dall'Africa hanno
raggiunto le nostre coste. E chissà in questi anni quanti non ce
l'hanno fatta. Slow Food sta sempre dalla parte di chi prova a
salvare queste vite".
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