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Toti: alleati con Lega e FdI, qui vogliamo restare

Per governo non basta dire a Salvini 'molla 5s'

"Saremo alleati della Lega e di Fratelli d'Italia. Siamo convintamente in questa famiglia e in questa famiglia vogliamo restare". Lo ha detto il governatore Giovanni Toti parlando questo pomeriggio in diretta Fb.

Il Paese "ha bisogno di un centrodestra che torni al governo nel più breve tempo possibile e per farlo non possiamo soltanto ripetere all'amico Salvini 'molla il governo coi 5 stelle'. Dobbiamo costruire qualcosa che ci consenta credibilmente di poterci candidare davanti agli italiani e tornare al governo con un centrodestra che rappresenti tutte quelle sensibilità che ha rappresentato per tanti anni e che oggi ha in parte perduto". Lo ha detto il governatore Giovanni Toti in diretta Fb.

"A settembre partiremo da Matera - ha detto il governatore ligure Giovanni Toti a chi gli chiedeva cosa aspettarsi dopo l'addio a Forza Italia - , città del Sud e capitale europea della cultura per girare tutte le regioni d'Italia con la parola d'ordine 'Cambiamo'. Chiederemo a tutti coloro che vogliono partecipare di cambiare il centrodestra, di cambiare lo schema politico e il Paese con tutto quello che serve". "Aspettiamo settembre - ha detto - non vorrei sembrare asfissiante agli italiani anche nell'unica settimana di vacanza che tante persone possono permettersi".

Dopo aver sparigliato con l'idea di una federazione di centro - L'Altra Italia -, Silvio Berlusconi rimette in riga Forza Italia nominando un Coordinamento di presidenza e superando coordinatori nazionali e Tavolo delle regole. Ma stavolta non si ribella solo il ribelle per antonomasia Giovanni Toti - escluso dal nuovo organismo - bensì anche l'altra ormai ex coordinatrice, Mara Carfagna.

Il governatore della Liguria preannuncia l'addio al partito, la vicepresidente della Camera parla di "comitato di liquidazione" del quale non farà parte. "Una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi" appena il giorno prima, accusa Carfagna, che si sente tradita e che ha appreso di dover fare parte del nuovo coordinamento allargato dalla stampa. Il suo dissenso aperto, senza precedenti a memoria, segue una riunione del Tavolo nella sede nazionale di Forza Italia a Roma con i coordinatori e gli altri componenti del board, Antonio Tajani, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. L'incontro era programmato per proseguire il percorso verso il congresso in autunno - il primo degli azzurri - e le possibili primarie, chieste con forza da Toti. Ma alla vigilia il Cavaliere ha lanciato a sorpresa la federazione, bagnando le polveri all'annunciato progetto di Toti (che va all'incontro romano con dimissioni virtuali in tasca) e contemplando al massimo primarie tra i soli iscritti a Forza Italia. Carfagna esce prima dalla riunione, con tre proposte diverse da discutere con Berlusconi, parlando ancora da coordinatore nazionale. Ma nel frattempo arriva il comunicato del presidente del partito. "Preso atto che il Tavolo delle regole per il nuovo Statuto di Forza Italia ha terminato i suoi lavori ed alla luce del suo esito - si legge - (Berlusconi) ha deciso la nomina di un Coordinamento di presidenza. A superamento degli incarichi conferiti in data 19 giugno". Tajani, Gelmini, Bernini, Carfagna e Sestino Giacomoni, fedelissimo del Cavaliere, ne faranno parte. Toti è fuori. "Ognuno vada per conto suo, buona fortuna a tutti", commenta il Governatore esautorato uscendo.

"La tragedia diventa farsa, non vogliono cambiare nulla". "L'Altra Italia: sembra un'auto d'epoca, operazione nostalgia", ironizza. Partirà per il tour 'Cambiamo insieme', approdo probabile l'alleanza con la Lega. Da Carfagna una nota durissima: "Un coordinamento del quale nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte", "il modo migliore per uccidere Forza Italia".

La vicepresidente della Camera sperava in una maggiore volontà di rinnovamento, dicono fonti a lei vicine. E la federazione di centro le sembra una formula vecchia e già sconfitta. Con Carfagna e Toti si schierano in modo diverso Paolo Romani, Laura Ravetto, Osvaldo Napoli e altri. I peana di moltissimi esponenti forzisti per l'idea della federazione di centro non appaiono così compatti sul nuovo Coordinamento varato da Berlusconi. E fonti della presidenza di Fi precisano che le nomine del Coordinamento "sono state volute per precisa ed esclusiva volontà di Silvio Berlusconi". Forse per fugare i sospetti, non nuovi tra gli azzurri, che un 'cerchio magico' forzi la mano al leader.

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