Altolà del Movimento cinque stelle sulla proposta di Italia Viva della carta d'identità per chi apre un profilo social. "Sareste contenti - attacca il Blog delle Stelle - se per andare in piazza o al bar con gli amici vi chiedessero ogni volta di identificarvi?". Sarebbe, attacc a il blog, "una schedatura preventiva assurda e preoccupante. Finché c'è il M5S al governo non si potrà mai fare". La misura "metterebbe a rischio i dati sensibili di milioni di utenti. Non vogliamo uno Stato di polizia!".
Ieri il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin aveva fatto sua la proposta del regista Gabriele Muccino e annunciato un ddl che "obblighi chiunque apra un profilo social lo faccia con un valido documento d'identità". Proposta che ha scatenato le ire degli utenti ma non è isolata visto che anche il deputato Fi Nazario Pagano ha già presentato tempo fa una proposta di legge identica.
L'esponente del partito di Matteo Renzi, che da tempo ha ingaggiato una guerra alle fake news, propone che il Parlamento intervenga per realizzare una legge che imponga che si apra un profilo social solo con la carta d'identità, poi, aggiunge Marattin, "prendi il nickname che vuoi (perché è giusto preservare quella scelta) ma il profilo lo apri solo così".
Al di là della fattibilità dell'iniziativa, l'intenzione politica sembra trasversale: d'altra parte i politici sono i primi ad essere bersagliati da insulti spesso anonimi sul web. Il deputato azzurro Pagano ha già chiesto al Parlamento di intervenire un anno fa: da un anno, sostiene, "questa violenza non sembra fermarsi ma anzi aumentare, come dimostrato dagli insulti razzisti di cui è vittima costantemente la senatrice Liliana Segre solo per citare un episodio".
La senatrice a vita, sopravvissuta al lager di Auschwitz, è bersaglio di oltre 200 messaggi di odio al giorno e ora si è fatta promotrice di una commissione parlamentare sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, proposta che dovrebbe essere votata presto in Senato.