Resa dei conti tra i vertici del M5s e il ministro dimissionario dell'Istruzione Fioramonti, tra strappi e richieste rimborsi. Dimissioni dal Parlamento e restituzione di soldi al Movimento, dice Buffagni in caso di divorzio dal M5s, mentre Fioramonti attacca i vertici dei 5S per le critiche alla sua decisione: 'Ho solo fatto solo ciò che ho sempre detto'. E Paragone minaccia un esposto contro la ministra Dadone. A complicare la verifica di gennaio anche la proposta Pd sul blocco della prescrizione per impedire l'entrata in vigore della riforma Bonafede a gennaio. Di Maio rilancia la revoca delle concessioni autostradali. Una matassa intricata per Conte, che però prepara il contrattacco a partire dalla conferenza stampa di fine anno di domani: 'Non mancate!', è il suo promo su Facebook.
Resa dei conti tra i vertici del M5s e il ministro dimissionario dell'Istruzione Fioramonti. 'Se sogna di fare il capo politico o di lanciare il suo movimento verde sono fatti suoi legittimi, ma sono certo che se uscirà dal MoVimento si dimetterà. Non restituisce da dicembre 2018 e non sta quindi rispettando gli impegni presi con i cittadini. Eppure è stato nominato ministro lo stesso, legittimando un modo di agire fuori dal M5s', scrive su Fb il viceministro allo Sviluppo Buffagni, tra i leader dei Cinque Stelle. Dopo le dimissioni, Fioramonti aveva attaccato i vertici del M5s per le critiche alla sua decisione: 'Ho solo fatto solo ciò che ho sempre detto'.
"Mi stupisce che tante voci della leadership del M5s mi stiano attaccando. E per che cosa? Per aver fatto solo ciò che ho sempre detto", ha affermato in un lungo post su Facebook l'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti rispondendo alle critiche arrivata dai Cinquestelle dopo la sua decisione di lasciare il governo.
"La verità è che sarebbe servito più coraggio da parte del Governo - ha scritto su Fb l'ex ministro dell'Istruzione -, per garantire quella 'linea di galleggiamento' finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l'università e la ricerca. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c'è la volontà politica".
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone in un post su Facebook scrive: "Trovo stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche. Se hai coraggio, non scappi. Se condividi davvero una battaglia, non scappi, ma mangi sale quando devi e porti avanti un progetto (ammesso che lo si abbia mai realmente condiviso). La coerenza è per lo più un pregio, ma a volte rischia di sconfinare nella sterile testimonianza che, peraltro, si addice poco a chi occupa posizioni di responsabilità".
Lorenzo Fioramonti ha consegnato la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte. Secondo quanto riferiscono diverse fonti di maggioranza, Fioramonti potrebbe lasciare M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo ma 'filogovernativo', come embrione di un nuovo soggetto politico.
"Alle ragazze ed ai ragazzi - ha scritto acnora su Fb l'ex ministro dell'Istruzione - che fanno vivere la scuola e l'università italiana chiedo di non dimenticare mai l'importanza dei luoghi che attraversano per formarsi, senza arrendersi alla politica del 'non si può fare'. Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo imparare a fare le cose difficili. Perché a volte bisogna fare un passo indietro per farne due in avanti. Il mio impegno per la scuola e per le giovani generazioni non si ferma qui, ma continuerà - ancora più forte - come parlamentare della Repubblica Italiana".
Fioramonti si dimette
"Se veramente ci si vuole battere per avere più risorse per la scuola bisogna stare in Parlamento non all'estero, non a presentare un libro o a fare conferenze stampa". Così Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura a Camera e Senato.