Riprogettare i centri di smistamento di Amazon Italia per aprirli al territorio, con nuovi spazi funzionali a misura d'uomo che favoriscano non solo il benessere dei lavoratori ma anche l'interazione con la comunità locale: è questo il concept del progetto Habitat vincitore dell'Amazon Design Award, il premio indetto dal colosso americano dell'e-commerce, in collaborazione con l'Istituto europeo di design (Ied) di Milano, per portare creatività e innovazione negli stabilimenti.
Il concorso, giunto alla seconda edizione, ha visto sfidarsi cinque gruppi formati da 22 studenti provenienti da tutto il mondo, che con i loro progetti hanno conquistato la giuria composta da manager di Amazon e docenti dello Ied. Alla fine l'ha spuntata la squadra tutta al femminile di Dayana Baikurazova (Kazakhstan), Victoriia Boiko (Ucraina), Isabella Klabacher (Austria) e Jimena Maria Ranero (Guatemala), che nel 2020 avranno l'opportunità di volare a Seattle per presentare la loro idea direttamente nel quartier generale di Amazon.
"Quello che ci ha incuriosito di più - spiega Patrizia Tombini, manager delle Relazioni del personale Amazon Italia - è l'idea di combinare la positività degli ambienti destinati a chi lavora nello stabilimento con la possibilità di coinvolgere la comunità che vive all'esterno, rompendo ogni tipo di barriera". Oltre ad Habitat, anche gli altri progetti (Mindhouse, Junoon, Space One) hanno brillato per freschezza e originalità grazie a intuizioni come quella delle isole per le 'esperienze wow', che rompono la monotonia quotidiana con musica e risate, o i percorsi tra gli spazi interni che si possono scegliere in base all'umore della giornata. Tutte "visioni inaspettate frutto di diverse interpretazioni culturali dei valori chiave del brand, come la frugalità, l'integrazione sociale, la sostenibilità e l'innovazione tecnologica", commenta Giorgio Grandi, coordinatore dello Ied Interior master. Dopo l'Amazon Innovation Award, dunque, un altro esempio di come la collaborazione con le università sia preziosa anche per i colossi come Amazon, 'non solo per aprirci al mondo esterno e a nuove idee, ma anche per dare ai ragazzi la possibilità di affacciarsi al mondo del lavoro con un approccio mentale diverso', conclude Stefania di Mico, di Amazon Italia.
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