ROMA - "Traffico di essere umani, armi e beni culturali: sono ben note - dice il presidente del Senato, Piero Grasso - le interconessioni tra terrorismo, criminalità organizzate e traffici. Io stesso da procuratore nazionale antimafia ho avuto modo di accertare la collaborazione, commistione e sovrapposizione". La riflessione sulle forme di finanziamento dell'Isis è quanto mai attuale, dopo la strage di Parigi di venerdì scorso. E il convengo 'Traffici e terrorismo. Come i traffici illegali contribuiscono a finanziare alcuni gruppi terroristici a livello globale', organizzato dalla rivista Limes alla Biblioteca del Senato ha acceso un faro sui traffici del sedicente Stato Islamico.
"Gli attentati di Parigi si inseriscono nel quadro" del legame tra terrorismo, traffici e contrabbando: ha sottolineato Luise Shelley, esperta di terrorismo e criminalità transnazionale, che ha evidenziato, in particolare, due aspetti: "Il finanziamento dal commercio illegale è essenziale per l'Isis", che "ha varie fonti: petrolio, armi, sigarette, beni culturali, estorsioni e rapimenti"; e il collegamento dei soggetti autori delle stragi con la criminalità comune. Questo vale - ha sottolineato - sia per gli attentati di gennaio sia per quelli di venerdì scorso: "Uno dei fratelli Kouchi, che ha partecipato all'attentato di Charlie Hebdo era coinvolto nel contrabbando di sigarette. E uno delle persone identificate con le impronte digitali aveva otto condanne. Quelli coinvolti nell'attacco al Thalys avevano un passato nei traffici di droga". Quindi, a suo avviso, uno dei problema da affrontare è come questi individui si finanzino: "Queste persone non ricevono denaro dall'Isis per andare a combattere in Siria, finanziano il loro primo viaggio con il commercio illegale".
La professoressa Shelley ritiene che "le forme di commercio illecito si stanno indirizzando anche al traffico di esseri umani per lo sfruttamento sessuale, la pedopornografia, i prodotti farmaceutici contraffatti". Una riflessione cui fa eco quella del procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi: "Le organizzazioni terroristiche fanno ampio uso di traffici illeciti e viene costruito un apparato ideologico per giustificare e rendere accettabili quelle attività", come il traffico di droga o lo sfruttamento della prostituzione, che l'Islam vieta. Shelley mette in relazione il terrorismo di matrice islamica anche a una forma consolidata di contrabbando, come quello di sigarette, per i quali però le autorità non hanno ancora prove. Ciò non toglie che i dati del contrabbando di 'bionde' siano impressionanti. Valgono 56 miliardi e mezzo le sigarette illegali che circolano in Europa, 11 miliardi di mancato gettito per l'erario, solo in Italia 4,2 miliardi il valore, dati ricordati dal colonnello della Guardia di Finanza, Gianluca Campana: "Effetti negativi incidono non solo sul gettito fiscale, ma anche sul finanziamento della criminalità organizzata, e a livello internazionale - ha affermato - si cercano evidenze anche del finanziamento del terrorismo".
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