Il caso delle barricate dei cittadini di Goro per impedire l'arrivo di un gruppo di donne rifugiate e dei loro figli che dovevano essere ospitati nell'ostello del paese rimette in luce il dibattito sul reato di immigrazione clandestina. Un reato che il governo Renzi ha più volte ipotizzato di depenalizzare con i dubbi, però, di alcuni alleati di governo.
Tanto è vero che la misura era stata inserita in un disegno di legge più complessivo su una serie di depenalizzazioni, stralciato, però, al momento del passaggio in Parlamento nel gennaio scorso.
Alle Camere, tra l'altro, a partire dal 2013, sono presenti sei proposte di legge in materia. Ma di nessuna di queste è stato avviato l'iter parlamentare. A più riprese il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha sottolineato la necessità di mettere mano alla questione. A fine gennaio scorso, il primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio ha sottolineato che si tratta di un reato "inutile e dannoso" e ha, di fatto, suggerito che venga sostituito con una sanzione amministrativa.
Sempre nel gennaio scorso il ministro Orlando ha spiegato che il suo dicastero e gli Interni stanno lavorando a una normativa più complessiva comprendente anche materie come i rimpatri o i tempi per il riconoscimento dello status di rifugiato e che la modifica della Bossi-Fini potrebbe rientrare in quel testo che, però, non ha ancora visto la luce.
Intanto la Corte Europea ha stabilito che gli ingressi irregolari di migranti non possono essere sanzionati con il carcere.