Di fronte alla protesta dei dipendenti di Almaviva e l'allarme dei sindacati su 80mila posti di lavoro a rischio, lo stesso Mise ha dovuto ammettere che vista la lentezza del ddl concorrenza agirà con un altro strumento per intervenire contro la delocalizzazione dei call center.
Ma, che fine ha fatto il ddl concorrenza? Il testo, che per la prima volta ha dato attuazione al provvedimento annuale sulla concorrenza previsto per legge dal 2009, è fermo in Parlamento da quesi due anni.
Approvato dal Consiglio dei ministri il 20 febbraio 2015 prevede una serie di liberalizzazioni in campi che vanno dalle assicurazioni auto all'energia, dalle banche ai taxi.
Obiettivo del provvedimento quello di incentivare la crescita con misure in favore dei consumatori (sveltendo e rendendo più semplice, ad esempio, il passaggio da una polizza Rc a un'altra ma anche prevedendo sconti per operazioni di trasparenza come l'inserimento nell'auto della scatola nera o di rilevatori di tasso alcolico).
Approvato alla Camera il 7 ottobre scorso (Leggi il DOSSIER DEI TECNICI dopo l'approvazione a Montecitorio) il testo è approdato in commissione Industria a Palazzo Madama dove - dopo vari stop and go - è stato approvato il 2 agosto 2016. Da allora, però, il testo non è ancora arrivato in Aula e, in ogni caso, dovrà fare un ulteriore passaggio a Montecitorio, visto che è stato modificato, dopo che sarà approvato da Palazzo Madama.
TUTTE LE NOVITA' DEL PROVVEDIMENTO dopo l'ok della commissione del Senato.
Nel 2017, tra l'altro, è previsto un nuovo provvedimento sulla concorrenza.