"Non è più tempo di desideri, di buoni propositi e di idee lasciate sulla carta senza che ne sia dato alcun seguito. È giunto il momento di mettere in pratica azioni concrete, riforme attuabili che riportino il gioco del calcio al centro del nostro agire. Dobbiamo rispetto ai milioni di tifosi che si appassionano per questo sport, per questo al 'calcio che vorrei' preferisco parlare del 'calcio che faremo'. Insieme, come lo slogan del mio programma 'Giochiamo di squadra'. Perché non è neanche più il tempo di dividersi.
Il calcio ha bisogno di tutte le sue componenti. Ha bisogno dei calciatori, i primi attori, ha bisogno di una nuova governance, ha bisogno del suo vertice ma anche della sua base. Di quel milione e 200mila tesserati che costituisce la Lega Nazionale Dilettanti che rappresento con orgoglio e fierezza. Ha bisogno di un Club Italia rinnovato e di figure che hanno portato in alto l'Italia negli anni.
Ha bisogno di una riforma dei campionati e di norme più restrittive per le iscrizioni, così da evitare episodi come quelli accaduti di recente. Ha bisogno che i suoi giovani crescano nella competitività, grazie al rafforzamento dell'attività dei Centri federali territoriali e all'istituzione delle seconde squadre.
Ha bisogno delle donne, e di un calcio al femminile che negli ultimi anni ha imboccato la strada per un reale sviluppo. Ma soprattutto, il calcio italiano ha bisogno di tornare a essere un modello: da apprezzare, da studiare, da invidiare all'estero. E questo, sarà possibile solo grazie all'aiuto di tutti. Con l'auspicio che domani, al termine dell'assemblea elettiva, sia il calcio a vincere davvero".