E' palazzo Giustiniani la sede del presidente supplente della Repubblica, il cui ufficio si trova nella sala della Costituzione, dove è custodito uno degli originali della Carta fondamentale della Repubblica. Non appena scatterà la supplenza a favore del presidente del Senato Pietro Grasso, la guardia al portone verrà montata dai Corazzieri, e dal balcone del Palazzo sventolerà, insieme al Tricolore ed alla bandiera dell'Unione europea, lo stendardo del Supplente. Si tratta di un vessillo simile allo stendardo presidenziale, con "cornice" azzurra, ma all'interno, anziché recare i colori del tricolore italiano, ha uno sfondo bianco. Inoltre, l'emblema della Repubblica, anziché essere color oro, è color argento. Lo disegnò Francesco Cossiga.
IL PALAZZO. Il nucleo originale di palazzo Giustiniani fu realizzato alla fine del Cinquecento da monsignor Francesco Vento. L'immobile fu ceduto il 4 luglio 1590 a Giuseppe Giustiniani, esponente di una delle più ricche e potenti famiglie genovesißche si estinse alla fine dell'800. Ai primi del '900 una parte del palazzo passò alla Cassa di Risparmio di Roma ed un parte venne affittata al Grande Oriente d'Italia. All'inizio del 1926, Mussolini ne concesse l'utilizzo al Senato, ma soltanto nel 1988 il Senato acquisì la quasi totale disponibilità dell'immobile. Nel palazzo hanno sede, oltre all'appartamento di rappresentanza del presidente del Senato, la sala Zuccari, gli uffici dei senatori di diritto e a vita, degli ex presidenti del Senato, nonché alcuni servizi ed uffici dell'Amministrazione.
LA SALA DELLA COSTITUZIONE. Questa stanza, che è l'ufficio del presidente Supplente della Repubblica, è un simbolo importante per la storia della Repubblica: qui infatti il 27 dicembre 1947 Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi e Umberto Terracini firmarono la Carta Costituzionale, momento immortalato da una foto che campeggia su una parete, sotto un planisfero. Sulle altre pareti una carta che descrive le conquiste di Roma ed una veduta della città imperiale. La stanza, non particolarmente grande, è dominata da un'alta libreria di legno, con il ballatoio e una ripida scaletta a chiocciola per accedere agli scaffali più alti. Una copia della Carta costituzionale è posta su un leggio. Il tavolo in stile rinascimentale è lo stesso della storica firma.