Con il decreto legge Sblocca Italia ripartono i cantieri delle grandi opere. Ferrovie, autostrade, porti e aeroporti, ma anche banda larga, fondi per continuare la ricostruzione in Abruzzo e per i lavori pubblici nelle grandi aree urbane. Ma non ci sono solo infrastrutture. La norma prevede anche la deroga al patto di stabilità interno per gli enti locali in difficoltà e misure per il rilancio del mercato immobiliare, come gli incentivi per acquisto e affitto delle abitazioni.
Nel testo definitivo ci sono gli interventi anti-dissesto idrogeologico, quelli dedicati alla ricerca degli idrocarburi sul territorio nazionale, la bonifica al sito inquinato di Bagnoli e la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati.
Il governo stima "almeno 100mila posti di lavoro che possono derivare" dal decreto Sblocca Italia. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, aggiungendo che la novità sta nel fatto che contrariamente al passato, quando venivano "stanziate le risorse ma poi non venivano spese o spese male" stavolta "c'è una data: entro il 31 agosto 2015 tutte le opere devono aprire i cantieri". Il provvedimento, si muove all'interno di un più ampio progetto europeo che - come ha ricordato il ministro delle Infrastrutture in occasione del Consiglio informale dei ministri dei Trasporti Ue - prevede "la necessità di allocare nei bilanci dei singoli Stati membri adeguate risorse per le infrastrutture e l'esigenza di attrarre capitali privati attraverso il rafforzamento degli strumenti finanziari innovativi".
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi durante un Question Time alla Camera il 10 settembre 2014