"Dopo aver sperimentato nei primi due mesi tutte le possibili soluzioni - ha detto il Presidente -, si è manifestata una maggioranza parlamentare tra Lega e Cinque Stelle, che pur contrapposti alle elezioni hanno raggiunto una intesa dopo un ampio confronto programmatico. Ne ho agevolato in ogni modo il tentativo di dar vita a un governo, ho atteso tempi da loro richiesti e per farli approvare dalle rispettive basi di militanti, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta per l'incarico del presidente del Consiglio pur superando la perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un presidente non eletto in Parlamento ed ho accompagnato con piena attenzione il lavoro per formare il governo". Questo l'incipit dell'intervento di Sergio Mattarella al Quirinale che così prosegue: "Nessuno può affermare - ha proseguito - che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene chiamato del cambiamento. Al contrario ho accompagnato questo tentativo come del resto mio dovere in presenza di una maggioranza parlamentare nel rispetto delle regole della Costituzione".
"Avevo fatto presente ai rappresentati dei due partiti e al presidente incaricato - ha aggiunto Mattarella - senza riceverne obiezioni, che su alcuni ministeri avrei esercitato una attenzione particolarmente alta sulle scelte da compiere. Questo pomeriggio il professor Conte, che apprezzo e ringrazio, mi ha presentato le sue proposte per i decreti di nomina che come dispone la Costituzione io devo firmare assumendone la responsabilità istituzionale. In questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha mai subito né può subire limitazioni". "Ho accettato - ha poi detto il Capo dello Stato - tutte le proposte di ministri tranne quella del Ministro per l'Economia. La designazione del ministro dell' Economia costituisce sempre un messaggio immediato di fiducia o di allarme per gli operatori finanziari. Ho chiesto per quel ministero l'indicazione di un autorevole esponente di quella maggioranza, coerente con l'accordo di programma, un esponente che al di là della stima e della considerazione della persona non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe portare probabilmente o inevitabilmente alla fuoriuscita dell'Italia dall'Euro, cosa ben diversa da una atteggiamento vigoroso nell'Ue per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano. A fronte di questa mia sollecitazione ho registrato con rammarico una indisponibilità a ogni altra soluzione e il presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato".
"L'incertezza della posizione italiana nell'Euro - ha spiegato Mattarella - ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri che hanno investito nei nostri Titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite della Borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito, e configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri cittadini e della famiglie italiane. Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi dei mutui e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo quando prima dell'Unione monetaria europea, i tassi sui mutui sfioravano il 20%. E' mio dovere nello svolgere il compito di nomina dei ministri che mi affida la Costituzione, essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani. In questo modo si riafferma concretamente la sovranità italiana, mentre vanno respinti al mittente inaccettabili e grotteschi giudizi sull'Italia apparsi sulla stampa di un Paese europeo. L'Italia è un Paese fondatore dell'Ue e ne è protagonista".
"Non faccio le affermazione di stasera a cuor leggero - ha aggiunto - anche perché ho fatto ogni sforzo possibile per far nascere un governo politico. Nel fare questa affermazioni antepongo a tutto la difesa della Costituzione e dell'interesse della Comunità nazionale. Quella dell'adesione all'Euro è una scelta di importanza fondamentale per le prospettive del nostro Paese e dei nostri giovani. Se si vuole discuterne lo si deve fare apertamente e con un serio approfondimento anche perché è un tema che non è stato in primo piano nella recente campagna elettorale. Sono stato informato della richiesta di forze politiche di andare a elezioni ravvicinate. Si tratta di una decisione che mi riservo di prendere doverosamente sulla base di quello che avverrà in Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa".