Quella di Milano sarà una sfida all'ultimo voto. Dopo il primo turno sono solo 5 mila quelli che separano i due candidati sindaco, Giuseppe Sala per il centrosinistra, che ha chiuso in vantaggio, e Stefano Parisi per il centrodestra. Con un simile testa a testa diventa centrale la battaglia contro l'astensionismo. E per questo i due sfidanti hanno chiuso entrambi le loro campagne elettorali con un appello ai cittadini ad andare alle urne. Sala e Parisi sono entrambi manager prestati alla politica. Giuseppe Sala è l'uomo di Expo, di cui è stato amministrare delegato e commissario unico. Dopo aver gestito il grande evento ha deciso di candidarsi passando attraverso le primarie del centrosinistra.
La sua candidatura è appoggiata dal Partito Democratico, da Sel, Verdi, Comitati per Milano, Italia dei Valori e dai Radicali, che hanno stretto un accordo in vista del ballottaggio. Sala ha affrontato il primo turno delle amministrative senza l'appoggio della sinistra radicale, che aveva espresso un altro candidato, Basilio Rizzo. Quest'ultimo ha però annunciato che il suo voto andrà a Sala. Stefano Parisi, anche lui ex manager e imprenditore, è l'uomo che a Milano ha unito il centrodestra.
La sua candidatura è sostenuta da Forza Italia, Lega Nord, Area popolare (Ncd-Udc), Fratelli d'Italia. Sul voto di domani pesano due incognite. La prima è appunto quella dell'astensionismo. Al primo turno solo il 54,6 per cento dei milanesi è andato a votare. La seconda riguarda le scelte al ballottaggio degli elettori che al primo turno hanno votato il Movimento 5 stelle: a Milano sono stati 54 mila i voti per il candidato Gianluca Corrado. Alle urne dsono chiamati quasi un milione di milanesi, 470.478 uomini e 531.700 donne. I 1.248 seggi allestiti in città saranno aperti dalle 7 alle 23. I due sfidanti, Sala e Parisi, voteranno allo stesso seggio, quello di via Goito in Zona 1.