Schiaffo a Grillo nella sua città. Balzo in avanti del centrodestra, che pare possa addirittura presentarsi al ballottaggio in vantaggio sul centrosinistra. E' la prima fotografia del voto a Genova, che registra una percentuale bassa di votanti, appena il 48,3%. Mai il centrodestra era riuscito a stare davanti al centrosinistra e ora gli si presenta la possibilità di vincere. "Lo spoglio è appena cominciato se i numeri fossero confermati la mia soddisfazione è massima, Genova è una di quelle roccaforti rosse in cui il centrodestra non ha mai toccato palla, un centrodestra unito con una classe dirigente valida è competitivo, io vedo un centrodestra non così lontano dal 40% che propone l'Italicum. Un centrodestra unito non mi pare dunque difficile", ha detto il Governatore della Liguria Giovanni Toti.
Il candidato Cinque stelle, il musicista Luca Pirondini è fuori dal ballottaggio. La sfida è tra l'ex assessore alla protezione civile della Giunta uscente targata Marco Doria, Gianni Crivello, e il manager Marco Bucci di Liguria digitale, voluto dal centrodestra unito, con quel sistema denominato 'Modello Liguria', portato avanti dal governatore Giovanni Toti che ha già fruttato la conquista dopo la Regione, di Savona. Ma la sorpresa sta proprio nello spunto fornito da Bucci che appare avanti di alcuni punti percentuale rispetto a Crivello (37 a 31%), ribaltando i sondaggi non detti che davano Crivello in testa e sfida Bucci-Pirondini per andare al ballottaggio. E questo è un dato allarmante per il Pd che pare sconti ancora le lacerazioni nate dalle primarie per le Regionali del 2015 con l'addio al partito di Sergio Cofferati, e la sconfitta a vantaggio di Toti, con il partito che non ha ancora superato del tutto la contrapposizione tra renziani e non.
E Genova, da sempre 'rossa', va verso una sorpresa. Che per il Movimento, invece, non sarebbe stato facile, si era capito dal comizio di fine campagna elettorale a cui ha partecipato Beppe Grillo. Nella centrale piazza Matteotti, lo stesso leader Cinque stelle era rimasto sorpreso da non vedere una grande folla, tanto che aveva esorcizzato la situazione dicendo "Ci voterete di nascosto". Il M5s non solo non entra al ballottaggio, ma pare aver perso consensi anche rispetto al voto del 2015 per le Regionali, quando si attestò vicino al 30% risultando il primo partito in città. E il calo di consensi non è spiegabile solo con la diaspora creata dall'addio al MoVimento di Paolo Putti e Marika Cassimatis.
Il primo, ex capogruppo in Consiglio comunale, uscito prima della fine della legislatura quando, a suo dire, il grillismo aveva preso una direzione verticistica, si è candidato con 'Chiamami Genova' riunendo attorno a sè parte della sinistra, tra cui Possibile. La seconda, dopo aver vinto le Comunarie ed essere stata 'scomunicata' da Grillo perché troppo vicina ai fuoriusciti (Pizzarotti), ha deciso di candidarsi con una propria lista quando il leder pentastellato ha imposto con nuove Comunarie Luca Pirondini. Putti (sopra il 4%) e Cassimatis hanno eroso voti, ma pare che la flessione vada oltre questo. E non è escluso che abbia pesato l'astensionismo con una percentuale di votanti ferma al 48,3%.