E' stato il voto disgiunto il protagonista della tornata elettorale per l'elezione del sindaco di Catanzaro. Un dato che potrebbe pesare, e non poco, tra 15 giorni, quando il sindaco uscente forzista Sergio Abramo, per il centrodestra, e Vincenzo "Enzo" Ciconte, consigliere regionale del Pd, primario di cardiologia e presidente dell'Ordine provinciale dei medici, torneranno a sfidarsi nel turno di ballottaggio. E l'incognita è tutta per il centrosinistra. Le 11 liste che hanno sostenuto Ciconte, infatti, hanno ottenuto complessivamente - quando manca ancora, per problemi tecnici, una sezione da scrutinare - il 44,59%, quasi il 14% in più di Ciconte, che si è fermato al 30,98%. Un travaso di voti di cui ha beneficiato soprattutto l'outsider Nicola Fiorita, docente all'Università della Calabria, che, dopo essere stato in predicato di presentarsi sotto la bandiera del centrosinistra, con il suo movimento Cambiavento ha invece corso da solo attirando le simpatie di una buona parte dell'elettorato catanzarese. Fiorita, infatti, ha preso il 23,36%, mentre le sue tre liste il 13%. Come si tradurrà questa emorragia di voti in occasione del ballottaggio - e quale posizione prenderà lo stesso Fiorita - è ancora presto per dirlo, ma sicuramente è un dato che il centrosinistra non può sottovalutare e al quale dovrà porre rimedio se vuole avere una chance di vittoria tra 15 giorni. Parte dei voti dell'elettorato di centrosinistra è andata anche alla candidata 5 stelle Bianca Laura Granato che ha doppiato la propria lista (6,05 contro il 3,55) senza tuttavia raggiungere un risultato di rilievo. In linea con le proprie liste (38,83%), invece, Abramo forte di un 39,59% di consensi. Tra i partiti, è Forza Italia quello che si piazza al primo posto (10,18%), mentre i democrat dimezzano il risultato di 5 anni fa passando da dal 10,30% al 5,11 di quest'anno.